Previdenza

Riscatto dei buchi contributivi, per l’anzianità valgono anche le Casse

di Antonello Orlando


Può effettuare il riscatto di periodi scoperti da contribuzione, introdotto dal decreto legge 4/2019, chi non ha conferito contributi prima del 1996, tenendo conto anche dei versamenti verso le casse privatizzate per gli iscritti ad albo nonché agli enti previdenziali di Stati stranieri. Questa una delle indicazioni contenute nella circolare Inps 36/2019 che regola le novità in tema di pace contributiva, riscatto della laurea agevolato e riscatti e ricongiunzioni operati dai fondi di solidarietà bilaterali.

Il riscatto dei periodi scoperti può essere effettuato, sperimentalmente fino al 2021, da chi non è titolare di una qualsiasi pensione diretta ed è iscritto in una gestioni Inps; il periodo interessato deve collocarsi dopo il 1995 in un arco di tempo compreso fra il primo e l'ultimo contributo accreditato. Inps ha chiarito che il primo e l'ultimo contributo possono anche essere stati versati in gestioni Inps diverse, lasciando all'assicurato la scelta di collocare il riscatto in una o nell'altra.

Possono essere valorizzati al massimo 5 anni, collocati non oltre il 29 gennaio scorso, data di entrata in vigore del Dl 4/2019 e ricadenti in periodi senza obbligo contributivo. Infatti Inps ricorda che non è possibile riscattare periodi dove sussista un mancato versamento che sarà sanabile per i lavoratori dipendenti e altre categorie con regolarizzazioni contributive o attraverso la costituzione di rendita vitalizia nel caso di periodi prescritti.

L'onere da versare per il riscatto è determinato valorizzando l'ultimo imponibile previdenziale dei 12 mesi più recenti applicandovi l'aliquota Ivs della Gestione interessata. La domanda di riscatto può già essere presentata online dai lavoratori all'interno del portale Inps nella sezione “riscatto di periodi contributivi”, selezionando il nuovo campo “riscatto periodi scoperti da contribuzione”.
I parenti o affini entro il 2° grado potranno presentare la domanda di riscatto attraverso il modello pdf AP135 via email Pec, fax, raccomandata o con presentazione diretta presso la sede Inps competente.

Anche i datori di lavoro del settore privato possono in realtà (secondo quanto previsto dall'articolo 20, comma 4, del decreto) sostenere la spesa, attraverso la destinazione dei premi di produzione. La circolare si limita a replicare il tenore letterale della norma, senza affrontare il tema molto delicato (specie in fase della conversione del decreto a oggi incardinato alla Camera) delle differenze fra i premi di produzione e quelli di risultato, visto che i primi mancano di una definizione normativa. La circolare, inoltre, riporta la possibilità di rateizzare l'onere in un massimo di 60 rate mensili, anche se gli emendamenti approvati al Senato hanno innalzato il piano rateale fino a 10 anni.

In riferimento al riscatto di laurea agevolato, l'Inps conferma che il riscatto ‘light' non abroga quello ordinario o quello per inoccupati, costituendo una terza alternativa. La platea dei beneficiari è identificata in coloro che non hanno compiuto 45 anni di età, i quali potranno riscattare a forfait in una delle gestioni Inps solo i periodi di corso legale di studio collocati dal 1996 in avanti. Gli stessi potranno quindi, a differenza di chi utilizza la pace contributiva, avere contributi afferenti al regime retributivo.

Inps chiarisce che chi aveva ottenuto un provvedimento di riscatto con pagamento integrale non potrà chiedere un ricalcolo dell'onere anche se in possesso per la modalità agevolata. Invece, chi aveva intrapreso un pagamento rateale con la modalità tradizionale, potrà interrompere il piano rateale, ricevere l'accredito dei periodi già riscattati con metodo ordinario e ottenere il ricalcolo del periodo residuo con modalità agevolata (5240 euro per anno). Anche chi non ha ancora accettato l'onere di riscatto potrà ritirare la domanda e presentarne una nuova in forma agevolata.

Circolare 36/2019

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