Previdenza

Inps, nomine in tilt Mauro Nori rinuncia

di Davide Colombo e Marco Rogari

Nuovo colpo di scena per l’Inps. Che ormai da un mese è senza un rappresentante legale. L’ex dg Mauro Nori, indicato fino a 48 ore fa come candidato della Lega per la vicepresidenza, ha rinunciato: «Ringrazio tutte le persone che mi hanno manifestato la loro fiducia ma non sono disponibile ad assumere alcun incarico all’Inps» ha scritto in una nota il tecnico, oggi in Corte dei conti e ingaggiato dal ministro Giovanni Tria come consigliere legislativo: «Auguro - ha poi aggiunto Nori - che l’Istituto riesca a superare brillantemente un periodo particolarmente difficile della sua lunga storia».

Con il ritiro di Nori (su cui sarebbe arrivato il “veto” dei Cinquestelle, facendo così saltare l’accordo con il Carroccio) torna in stand-by il decreto interministeriale di nomina dell’economista e consigliere del ministro del Lavoro, Pasquale Tridico, come commissario e futuro presidente. Immediata la reazione al nuovo stop del presidente del Consiglio di Vigilanza, Guglielmo Loy, che ha parlato di «tempo scaduto» e chiesto «rispetto per i milioni di pensionati, lavoratori ed imprese che attraverso i 230 miliardi annui di contributi che versano, e che hanno versato, garantiscono gran parte del welfare del nostro paese». Rispetto, ha aggiunto Loy, anche per «i pensionati che devono ricevere la copia della certificazione unica dei redditi 2018 per produrre la propria dichiarazione dei redditi». Un atto, quest’ultimo, che come molti altri necessita della firma legale.

In Parlamento il Pd è andato subito all’attacco del governo mentre in mattinata i senatori Tommaso Nannicini e Chiara Gribaudo hanno presentato un’interrogazione urgente sul mancato taglio delle pensioni elevate e la nuova perequazione introdotta con la legge di Bilancio: «Per smascherare il raggiro del Governo - scrivono - che sta forzando l’Inps a realizzare i tagli alle pensioni sopra 1.539 euro soltanto dopo le elezioni europee». Alla Camera, intanto, la presentazione dell’emendamento al decretone che introduce la figura del vicepresidente, attesa per ieri, ha subito uno slittamento insieme con un altro pacchetto di ritocchi. A quanto si apprende Lega e M5S sarebbero ora in difficoltà nella ricerca di un nuovo candidato da affiancare a Tridico.

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