Previdenza

Pensioni d’oro, a giugno il taglio. Conguaglio spalmato in tre mesi

di Davide Colombo

I primi di giugno, subito dopo le elezioni europee, per i 24mila pensionati con assegno annuo superiore ai 100mila euro scatterà il prelievo di solidarietà, quello inserito dal governo in legge di Bilancio «per favorire l’equità del sistema previdenziale». L’intervento è regolato da una circolare pubblicata ieri da Inps (numero 62/2019). Seguirà a breve un messaggio operativo in cui dovrebbe essere confermato che il recupero a conguaglio sui primi cinque mesi dell’anno non sarà in soluzione unica ma verrà «spalmato» nei prossimi tre mesi.

Il taglio vale come detto per le pensioni superiori ai 100mila euro lordi a calcolo retributivo o misto, è su cinque aliquote marginali che vanno dal 15% al 40% e avrà una durata quinquennale. I risparmi previsti dal governo, al netto delle fiscalità, sono appena superiori ai 415 milioni di euro in termini cumulati, meno del 5% di quanto si spenderà nel prossimo triennio per pagare “quota 100”.

Gli assegni saranno ridotti del 15% per la quota d’importo da 100mila a 130mila euro; del 25% per la quota da 130mila a 200mila euro; del 30% per la quota di importo da 200mila a 350mila euro; del 35% per la quota da 350mila a 500mila; del 40% per la quota d’importo eccedente i 500mila euro. Ai fini dell’individuazione dell’importo pensionistico complessivo superiore a 100.000 euro rilevano gli importi lordi su base annua di tutti i trattamenti pensionistici diretti. Non sono invece considerate le pensioni di invalidità e quelle riconosciute a vittime del dovere. Salvi dal taglio anche i pensionati «d’oro» che hanno effettuato la totalizzazione e hanno quindi un assegno calcolato esclusivamente con il sistema contributivo.

In giugno scatterà anche il recupero in conguaglio della nuova perequazione all’inflazione delle pensioni per i primi tre mesi dell’anno, mentre entro fine mese sarà rilasciato a tutti i pensionati il certificato (modello OBIS/M ), la consueta anagrafica che solitamente viene diffusa in gennaio e che conterrà l’aggiornamento anche sulla nuova perequazione.

Tornando alle «pensioni d’oro» vale segnalare che la fascia di frequenza più alta della platea è tra 120 e 140mila euro. La riduzione media annua del reddito pensionistico dovrebbe oscillare dall’1,36% per la fascia da 110mila euro e salirà al 24% per i pochissimi che si collocano sopra la soglia dei 500mila euro lordi. Considerando che stiamo parlando di contribuenti con l'Irpef al 43%, è come se nei prossimi cinque anni, solo per questi redditi, l'Irpef salisse dal 44,3% fino al 67 %.

Oggi intanto Pasquale Tridico verrà ascoltato dalla Commissione Lavoro del Senato nell’ambito della procedura di perfezionamento del suo incarico. All’economista sono stati attribuiti lo scorso 14 marzo i poteri del presidente e del consiglio di amministrazione insieme con il vice, Adriano Morrone. Il parere della Commissione è atteso entro il 22 maggio.

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