Previdenza

Disponibile il modulo di rinuncia al reddito di cittadinanza

di Matteo Prioschi

Da ieri è disponibile il modello ufficiale dell’Inps per rinunciare al reddito o alla pensione di cittadinanza. E chi effettuerà questa scelta non dovrà restituire quanto già percepito, a differenza di quanto si era ipotizzato nelle scorse settimane.

Con la pubblicazione sul sito internet del modulo SR183 si pone rimedio a un “buco” normativo, rispondendo a un’esigenza emersa in questi mesi che probabilmente non è stata presa in considerazione in fase di elaborazione delle regole del reddito di cittadinanza. Infatti il decreto legge 4/2019, che lo ha istituito, non prevede la possibilità e la procedura di rinuncia al beneficio. Invece quando, a partire da aprile, sono stati messi in pagamento i primi importi, più di un beneficiario è rimasto deluso dal basso ammontare che gli è stato assegnato.

Molti sono stati fuorviati dal fatto che, per una persona singola, il reddito o la pensione di cittadinanza possono arrivare a 780 euro mensili. Però questo è il valore massimo, riconosciuto a fronte di un reddito nullo e di un’abitazione in affitto. In tutti gli altri casi l’importo cala in relazione alla “ricchezza” del nucleo familiare. Si è ipotizzato che gli scontenti siano anche 100mila, pronti a fare a meno del reddito di cittadinanza e riprendere le attività lavorative che risultano incompatibili con lo stesso.

Nelle prossime settimane si vedrà quante rinunce effettivamente verranno presentate a fronte delle 840mila famiglie che ne stanno già fruendo, pari a oltre 2 milioni di persone, per un importo medio mensile a nucleo di 500 euro.

Il messaggio 2662/2019 con cui l’Inps ha pubblicato il modulo e le relative istruzioni precisa che la rinuncia comporta la disattivazione della carta Rdc/Pdc con decorrenza dal momento della rinuncia stessa e che gli importi residui ancora presenti sulla carta non saranno più utilizzabili. Non si fa riferimento alla restituzione di quanto fruito nel frattempo.

Il modulo deve essere compilato e sottoscritto dal beneficiario, titolare della carta prepagata, però a nome e per conto di tutti i componenti del nucleo familiare, che devono essere indicati nella richiesta. Inoltre si deve dichiarare da quando è stato richiesto e da quando è stato riconosciuto l’aiuto, nonché allegare copia di un documento di identità. Il modello deve essere presentato alle sedi territoriali dell’istituto di previdenza.

Nel messaggio viene inoltre precisato che le rinunce già presentate, quindi senza utilizzare il formato ufficiale, potranno essere ritenute valide laddove abbiano un contenuto analogo a quello del modello Sr183.

In tal caso, però, non viene chiarito da quando scatta la decadenza, se da quando la sede riprende in mano la dichiarazione già presentata oppure se vale la data in cui la richiesta è stata consegnata dal beneficiario.

In quest’ultima ipotesi, potrebbe verificarsi un disallineamento tra richiesta di rinuncia e disattivazione della carta Rdc/Pdc, con conseguente fruizione del reddito nel periodo intercorrente tra le due date.

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