Previdenza

Rate senza interessi per la ricongiunzione dei professionisti

di Antonello Orlando

Tasso di interesse azzerato per i professionisti che chiedono quest’anno la ricongiunzione dei contributi. La ricongiunzione onerosa per liberi professionisti è disciplinata dalla legge 45/1990 che regola, all’articolo 2, anche l’istituto della rateazione, con cui il lavoratore diluisce il peso finanziario della spesa sostenuta per trasferire i contributi. Il numero delle rate mensili non può essere superiore alla metà dei mesi compresi nell’insieme dei contributi ricongiunti (nel trasferimento di 10 anni di contributi, la rateizzazione sarà per un massimo di 60 mesi).

In particolare, il comma 3 dell’articolo 2 stabilisce una maggiorazione dell’onere in caso di rateizzazione, con l’applicazione di un interesse annuo composto calcolato al tasso di variazione medio annuo dell’indice dei prezzi al consumo Istat riferito all’anno precedente quello della domanda di ricongiunzione.

Nella circolare 26/2021 Inps conferma che il tasso di variazione medio annuo dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, nel 2020, è negativo (in particolare è pari a -0,3%). Per tale motivo, la ricongiunzione per liberi professionisti (con contributi da trasferire dalle loro casse di previdenza o verso le stesse, a seconda dell’ultima contribuzione versata e della età del lavoratore) non è gravata da nessuna maggiorazione per interessi per le domande presentate nel corso del 2021.

Va ricordato come, nel caso del riscatto laurea in Inps, sia in forma ordinaria sia agevolata, la rateizzazione è richiedibile invece per una durata massima di 10 anni e senza alcun interesse; allo stesso tempo, nel caso della maggior parte delle gestioni (come quella dei lavoratori dipendenti del privato) la rateazione non può andare oltre la decorrenza della pensione, mentre la legge 45/1990 prevede che l’onere di ricongiunzione può essere rateizzato anche dopo la decorrenza della pensione con trattenute sulla stessa.

La ricongiunzione è ancora utilizzata nel nostro ordinamento, nonostante la presenza di altri due metodi gratuiti di dialogo fra casse professionali e Inps (vale a dire il cumulo gratuito e la totalizzazione), perché ha almeno due vantaggi:
O può essere in alcuni casi del tutto gratuita;
O trasferendo i contributi in una cassa professionale, il libero professionista può spesso anticipare la decorrenza della pensione di anzianità che richiede nelle casse meno anni di contribuzione rispetto all’Inps (per esempio 40 anni per i consulenti del lavoro e avvocati).

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