Previdenza

Scivolo del contratto di espansione anche ad aziende senza Cig

di Matteo Prioschi

Lo scivolo previdenziale contenuto nel contratto di espansione può essere utilizzato anche dalle aziende fuori dal campo di intervento della cassa integrazione straordinaria. L’indicazione è emersa nel corso di un webinar organizzato dalla Fondazione studi consulenti del lavoro a cui sono intervenuti diversi dirigenti dell’Inps.

Il contratto di espansione, introdotto nel 2019, è stato oggetto di un importante aggiornamento tramite la legge di Bilancio 2021, che ha ridotto i requisiti dimensionali delle aziende che vogliono utilizzarlo e, introducendo il comma 5-bis nell’articolo 41 del Dlgs 148/2015, consente ora di attivare lo scivolo previdenziale alle imprese con almeno 25o unità lavorative (inizialmente la soglia era oltre i mille) e con oneri ridotti. Con la circolare 48/2021 Inps ha fornito indicazioni sul nuovo strumento ulteriormente integrate in occasione del webinar.

Filippo Pagano, della direzione centrale entrate dell’istituto di previdenza, ha sgomberato il campo dai dubbi sui datori di lavoro che possono accedere a questo strumento. Il riferimento alla Cigs vale solo per il metodo di computo per determinare il numero di occupati delle imprese. Quello della Cigs è un richiamo strumentale che non impedisce l’accesso allo scivolo previdenziale da parte di aziende escluse dall’ambito di intervento della cassa integrazione.

Altra indicazione utile riguarda la stima dei costi, in termini di Naspi e contribuzione correlata, che l’azienda deve presentare al ministero per attivare lo scivolo del contratto di espansione, in quanto la concessione dello stesso è soggetta nel suo complesso al rispetto dei fondi stanziati dalla legge 178/2020. In tale momento, ha spiegato Edoardo Varano, della direzione centrale pensioni dell’Inps, il datore di lavoro non può sapere quanti e quali lavoratori effettivamente aderiranno e quali saranno i relativi oneri, che diverranno certi successivamente, a fronte dell’individuazione dei singoli dipendenti, della data di esodo e del calcolo da parte dell’Inps dell’indennità spettante, con relativa Naspi e contribuzione figurativa (dovuta solo per chi va in pensione anticipata). Da qui l’utilità di fare stime verso l’alto, ipotizzando per tutta la platea il massimale Naspi con contributi figurativi.

Infine è stato precisato che se il contratto di espansione viene attivato da un gruppo di imprese è possibile che gli esodi siano concentrati in una o alcune aziende mentre altre assumono nuovi lavoratori. Cioè non è necessario che “entrate e uscite” si realizzino nella singola impresa.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©