Previdenza

Cig anche alle imprese sotto i 15 dipendenti, verifica sulle risorse

di Giorgio Pogliotti e Claudio Tucci

Novità in arrivo per le piccole aziende sotto i 15 dipendenti: avranno diritto fino a 12 mesi di trattamento di integrazione salariale nel quinquennio mobile. Queste aziende potranno avere la cassa straordinaria per evitare licenziamenti (contratti di solidarietà), in presenza di una crisi sul territorio o nel settore, o se devono riconvertire l’attività per esigenze di mercato (le nuove causali di cigs affiancano le attuali: riorganizzazione aziendale; crisi aziendale; contratto di solidarietà).

La novità è contenuta nella bozza di riforma degli ammortizzatori elaborata dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, che punta a portare in Cdm un articolato entro luglio, dopo un’interlocuzione con Mef e parti sociali. Resta da capire quali saranno i livelli di contribuzione, e dunque che impatto avrà sul costo del lavoro l’estensione di questa tutela per i lavoratori delle Pmi. Del nodo risorse e coperture - visto che gradualmente si tratterà di far pagare contributi a chi finora ha potuto contare sulla copertura della fiscalità generale - parlerà il ministro Orlando domani nell’incontro con il titolare del ministero dell’Economia, Daniele Franco.

Il tema è delicato, visto che le ultime stime parlano di una richiesta che si avvicina ai 10 miliardi. La bozza conferma poi che per ciascuna unità produttiva, il trattamento ordinario e quello straordinario non possono superare i 24 mesi in un quinquennio mobile. Confermata anche per le imprese industriali e artigiane dell’edilizia e affini, e di escavazione e lavorazione di materiale lapideo, la durata massima di 30 mesi nel quinquennio mobile. Secondo la bozza, inoltre, l’intervento di integrazione salariale (con gli obblighi contributivi) si applica alle imprese, che nel semestre precedente la data di presentazione della domanda, abbiano occupato mediamente più di 50 dipendenti. Ma qui si apre una possibile criticità: «Estendere l’impianto della cigo che è pensato per il mondo industriale - fanno notare da De Fusco&Partners - alle imprese sopra i 50 dipendenti del settore del commercio e dei servizi rischia di far incrementare il costo del lavoro di queste aziende senza ottenere adeguate prestazioni». Novità per i contratti di solidarietà stipulati dal 1° gennaio 2022: come per il dl Sostegni il tetto della riduzione media oraria sale all’80% (dal 60%). Sempre per i contratti di solidarietà stipulati dal 1 gennaio 2022 che prevedono una riduzione dell’orario superiore al 20% l’impresa ha diritto alle riduzione del 35% dei contributi previdenziali dovuti dal datore di lavoro, nei limiti del Temporary framework (che però trova applicazione fino alla fine dell’anno).

Manca ancora un collegamento tra la riforma degli ammortizzatori e le politiche attive. «Bisogna costruire un sistema universale di tutele, sia per assicurare la tutela in costanza del rapporto di lavoro, sia per i disoccupati - sostiene Pierangelo Albini, direttore dell’area Lavoro, Welfare e Capitale umano di Confindustria -. Bisognerebbe considerare l’ipotesi per settori come l’industria dove, nonostante la crisi, la cig ordinaria ha ancora una dotazione attiva di risorse, di usarle attraverso i fondi interprofessionali per far decollare le politiche attive del lavoro».

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