Previdenza

Inps: sale a 498 euro lo scarto tra le pensioni di uomini e donne

di Marco Rogari

C’è chi la chiama disuguaglianza pensionistica di genere. E ad alimentarla è soprattutto il divario tra gli importi medi delle pensioni degli uomini e delle lavoratrici. Che nei primi sei mesi dell’anno si è tradotto in una differenza di 498 euro in favore dei lavoratori: 33 euro in più di quella registrata lo scorso anno. A evidenziarlo è l’ultimo Monitoraggio sui flussi di pensionamento condotto dall’Inps, dal quale emerge che nel periodo gennaio-giugno 2021 l’Istituto guidato da Pasquale Tridico ha liquidato 389.924 nuovi trattamenti con un importo medio di 1.155 euro. Ma, anche per effetto delle carriere lavorative più lunghe degli uomini e delle retribuzioni prevalentemente più leggere delle donne, l’assegno medio dei lavoratori continua a risultare più pesante (1.429 euro in media) di quello delle lavoratrici (931 euro medi).

La questione della disuguaglianza pensionistica di genere non potrà, quindi, che fare capolino al tavolo convocato il 27 luglio dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, per far ripartire il confronto con i sindacati sul ”dopo Quota 100”. Con Cgil, Cisl e Uil, ma anche un’ampia fetta della maggioranza, che spingono per l'introduzione di nuove forme di flessibilità in uscita a partire dal 2022. Dal monitoraggio dell’Inps emerge che i pensionamenti anticipati, seppure a un ritmo leggermente più contenuto rispetto allo scorso anno, restano un importante strumento di uscita dal lavoro. Con 124.139 assegni nel primo semestre 2021 (importo medio di 1.928 euro) che risultano di poco al di sotto delle 126.853 pensioni di vecchiaia erogate dall’ente previdenziale (818 euro l’importo medio).

Da gennaio a giugno sono andati in pensione con un’età inferiore a 60 anni 30.617 lavoratori con carriere iniziate precocemente o attraverso il canale di anzianità dei 42 anni e 10 mesi di contributi (41 e 10 mesi per le donne) a prescindere dall’età anagrafica. La fotografia scattata dall’Inps sui vari trattamenti evidenzia che gli assegni di invalidità previdenziale nel complesso sono stati 19.065 (791 euro medi) mentre quelli liquidati ai superstiti sono stati 119.867 (773 euro medi).

Tornando al peso dei trattamenti, gli importi più elevati delle pensioni liquidate nel primo semestre del 2021 restano quelli della gestione dei dipendenti pubblici: 52.139 nuove pensioni da 1.979 euro in media. E sempre nel caso dei lavoratori della Pa l’importo medio sale a 2.354 euro nel per le pensioni anticipate, risultando leggermente più basso di quello delle uscite per vecchiaia (2.397 euro), anche per l’effetto Quota 100. Che riduce il numero degli anni di contribuzione necessari (38) rispetto alla soglia contributiva del canale tradizionale per l’uscita d’anzianità: appunto 42 anni e 10 mesi per gli uomini.

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