Previdenza

Casse: beneficio potenziale a 500mila iscritti

di Federica Micardi

Le Casse di previdenza dei professionisti in allerta dopo la pubblicazione del decreto interministeriale sull’esonero contributivo. Esonero che riguarda i professionisti che dichiarano un reddito non superiore a 50mila euro (in tutto 941.358) e che hanno subito un calo dei reddito o fatturato almeno del 33%; secondo Adepp, l’associazione che rappresenta gli enti di previdenza degli iscritti agli Ordini, ad avere i requisiti per l’esonero parziale sono circa 500mila soggetti.

Il decreto, pronto da maggio, solo in questi giorni ha completato l’iter; la Corte dei conti lo ha registrato il 26 luglio e ieri è stato pubblicato sul sito del Lavoro, nella sezione pubblicità legale. Resta aperto il problema di come interpretare i passaggi poco chiari della norma. Passaggi che sono stati da subito evidenziati – anche su queste colonne – ma senza trovare, almeno finora, un riscontro.

A riassumere i punti “oscuri” del testo c'è la lettera che il presidente Adepp Alberto Oliveti ha inviato il 26 luglio all’ufficio di Gabinetto e all’ufficio legislativo del ministero del Lavoro. Le risposte ai dubbi sollevati dalle Casse, anticipa il presidente Oliveti, dovrebbero arrivare dal ministero entro pochi giorni. Le incertezze interpretative riguardano: il calcolo del reddito; i contributi da considerare; il concetto di regolarità contributiva; la possibilità di rimborso.

Per il reddito va chiarito se va considerato quello complessivo, come scritto nella legge di Bilancio, la 178/20, o quello professionale richiamato nel decreto.

In merito ai contributi che possono accedere all’esonero, Adepp chiede se sono considerati di competenza del 2021 solo quelli calcolati sul reddito dichiarato nel 2020 oppure se vi rientrano tutti quelli che devono essere versati nel corso del 2021. Da specificare anche se oltre al soggettivo, vanno considerate anche le eccedenze e il contributo di maternità (l’integrativo è invece espressamente escluso).

Secondo Adepp è necessario anche fare chiarezza sul requisito di regolarità contributiva perché, per le singole Casse, è diversamente regolata e suggerisce di fare riferimento alla disciplina per il rilascio del “Durc”.

Al Lavoro viene anche chiesto come trattare il caso di chi ha diritto all’esonero ma ha già effettuato il versamento; per gli iscritti alla gestione separata Inps, il Dm apre al rimborso; un’analoga previsione però manca per gli iscritti alle Casse.

In attesa dei chiarimenti Oliveti sottolinea l’importanza di questa norma che attraverso una fiscalità di scopo si fa carico dei contributi di chi è in difficoltà.

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