Previdenza

Esonero contributivo, istanze Inps entro settembre

di M.Pri.

I lavoratori autonomi iscritti all’Inps e degli operatori sanitari già in pensione, ma ritornati operativi per fronteggiare l’emergenza da Covid-19, hanno tempo fino al 30 settembre per presentare la domanda di esonero contributivo.

Ieri, con il messaggio 2761/2021, l’istituto di previdenza ha ufficializzato la proroga, che i potenziali beneficiari auspicavano, del termine fissato al 31 luglio per l’invio delle richieste. Il posticipo della data era un atto sostanzialmente obbligato, a fronte dell’allungamento dei tempi di attuazione dell’agevolazione introdotta dalla legge di Bilancio 2021 (articolo 1, commi 20-22 bis della legge 178/2020).

Il decreto interministeriale attuativo (Lavoro ed Economia), la cui bozza circolava da maggio dopo la firma dei ministri, contenente la scadenza del 31 luglio è stato pubblicato solo tre giorni fa, dopo che il 14 luglio era arrivata la necessaria autorizzazione della Commissione europea. Il Dm non è stato aggiornato, ma tenuto conto che la domanda deve essere presentata utilizzando uno schema predisposto dall’Inps e non ancora pubblicato, non era opportuno mantenere il termine fissato per domani.

Da qui la decisione ufficializzata dall’istituto di previdenza, in condivisione con il ministero del Lavoro, di prevedere altri due mesi.

All’Inps devono fare riferimento gli iscritti alle gestioni dei lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, mezzadri, coloni), i professionisti della gestione separata, nonché gli operatori delle professioni sanitarie rientrati in servizio. I liberi professionisti ordinistici iscritti alle relative Casse di previdenza devono invece fare riferimento a questi enti e hanno tempo fino al 31 ottobre per l’invio delle richieste.

L’agevolazione consiste in uno sconto fino a 3mila euro sui contributi di competenza 2021 e dovuti entro quest’anno. Possono presentare domanda i lavoratori che hanno avuto un calo di almeno il 33% del fatturato o dei corrispettivi nel 2020 rispetto al 2019, anno in cui il reddito complessivo di lavoro o derivante dall’attività che comporta l’iscrizione alla gestione non ha superato i 50mila euro.

Questo esonero contributivo non è l’unica agevolazione della legge di Bilancio che ha avuto tempi lunghi di gestazione. Per quanto riguarda i lavoratori dipendenti, non c’è ancora il via libera per la fruizione della decontribuzione a fronte dell’assunzione di under 36 o di donne in condizioni di svantaggio.

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