Previdenza

Le ore di Cig autorizzate crescono dell’1,5%

di Claudio Tucci

Ad agosto è tornato, lievamente, a salire il ricorso delle aziende alla cassa integrazione emergenziale. Le ore autorizzate dall’Inps, ha reso noto ieri l’Istituto guidato da Pasquale Tridico, sono state, complessivamente, 180,3 milioni, in crescita dell’1,5% rispetto ai 177,6 milioni di ore richieste a luglio. Le autorizzazioni hanno riguardato 8.105 aziende per la cig ordinaria, con un numero di ore pari a 31,4 milioni; 24.606 aziende per l’assegno ordinario, con 89,5 milioni di ore, e 81.410 aziende per la cig in deroga, con 59,3 milioni di ore. Rispetto ad agosto 2020 (279,3 milioni di ore di cig autorizzate) c’è stato comunque un calo del 35%.

Rispetto a luglio, sono schizzate in alto soprattutto le ore richieste di cig in deroga (+263,4%) e di assegno ordinario (+8,9%), mentre la autorizzazioni della cig ordinaria sono scese del 60,3% (un dato, quest’ultimo, su cui pesano probabilmente le chiusure delle aziende normalmente concentrate nel mese di agosto).

Per quanto riguarda la cig ordinaria, i settori che hanno fatto maggior ricorso all’ammortizzatore legato all’emergenza sanitaria sono stati: industrie tessili e abbigliamento, pelli cuoio e calzature, costruzioni, fabbricazione di autoveicoli rimorchi semirimorchi e mezzi di trasporto, fabbricazione di macchine e apparecchi meccanici ed elettrici. Questi cinque settori, ha aggiunto l’Inps, in termini di ore autorizzate, hanno assorbito l’85% delle richieste del mese di agosto, confermandosi soprattutto i comparti del tessile-moda e dell’automotive quelli ancora in maggiore difficoltà a causa, tra l’altro, della carenza di materie prime e dei problemi legati al mercato (la transazione ecologica e la spinta verso l’elettrico stanno lasciando margini di incertezza).

Passando alla cig in deroga, il settore con maggior numero di ore autorizzate è il “commercio”, a seguire “alberghi e ristoranti” e “trasporti magazzinaggio e comunicazioni”. Sul fronte fondi di solidarietà, ad agosto i settori con maggiori richieste di ammortizzatore sono stati: “alberghi e ristoranti” e “attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, servizi alle imprese”. Ciò conferma che, nonostante la ripresa forte in atto, una fetta dei servizi e del terziario è ancora in affanno. Passando al dettaglio regionale, è stata la Lombardia il territorio con più ore di cig ordinaria autorizzate, seguita da Emilia-Romagna e Piemonte. Sulla cig in deroga, il primato va a Lombardia, Lazio e Campania; per i fondi di solidarietà, invece, le autorizzazioni si concentrano, sempre in Lombardia, poi Lazio, Emilia-Romagna, Piemonte.

L’Inps ha reso noto anche il numero di ore di cassa integrazione autorizzata da aprile 2020 ad agosto 2021 per emergenza sanitaria. In questo periodo, le richieste di ammortizzatore da parte delle aziende sono state pari a quasi 6,3 miliardi di ore, di cui 2,7 di cig ordinaria, 2,2 assegno ordinario, 1,4 di cig in deroga.

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