Previdenza

Politiche attive, intesa tra le regioni

di Giorgio Pogliotti e Claudio Tucci

Perde peso il riferimento al numero di percettori del reddito di cittadinanza come criterio di assegnazione alle Regioni dei primi 880 milioni di euro del programma Gol, Garanzia di occupabilità dei lavoratori. Tra i cinque parametri individuati per il riparto nella prima annualità di risorse, diminuisce il peso assegnato alla quota regionale di beneficiari del reddito di cittadinanza: rispetto a quanto previsto dallo schema di decreto Lavoro-Mef, si passa da 0,15 a 0,10. Questo 0,05 sottratto viene spostato a favore del criterio che fa riferimento al numero di disoccupati, che sale da 0,30 a 0,35.

Con questi correttivi ieri, gli assessori regionali al Lavoro hanno trovato un accordo che sblocca il programma Gol di politiche attive messo a punto dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, che oggi sarà portato all’esame della Conferenza delle Regioni, per poi andare alla Conferenza Stato-Regioni per l’adozione definitiva. Il Pnrr fissa come scadenza il 31 dicembre 2021. Le regioni ieri hanno poi incontrato il commissario straordinario di Anpal, Raffaele Tangorra - che ha seguito tutta l’istruttoria di Gol in raccordo con il sistema di autonomie locali-, che ha preso atto della proposta unanime degli assessori regionali, accogliendo nella sostanza le richieste formulate. Dopo l’intesa in sede tecnica di ieri, il peso ponderato dei cinque indicatori, per il riparto dei primi 880 milioni, cambia in questo modo: per la quota regionale dei beneficiari di Naspi, flusso del 2019, il peso assegnato resta 0,40; per la quota dei beneficiari di Rdc, indirizzati ai centri per l’impiego, al netto di esclusi ed esonerati dagli obblighi, al 30 giugno 2021 il peso assegnato scende a 0,10; per la quota regionale di persone in cerca di occupazione, nella media 2020, il peso assegnato sale a 0,35; per la quota di occupati nella media 2020 viene confermato il peso assegnato di 0,05; per la quota di lavoratori in Cigs, nella media 2017-19 il peso assegnato resta 0,10.

Questi cinque parametri varranno solo in sede di prima applicazione del riparto degli 880 milioni, pari al 20% del totale delle risorse a disposizione con il Pnrr, cioè 4,4 miliardi (che diventano 4,9 miliardi con i fondi React Eu). Dopo di che, per i successivi riparti, si farà riferimento al numero dei destinatari presi in carico in ciascuna regione e all’avanzamento della spesa inerente le misure e i servizi in loro favore attivati (non sono state indicate però le percentuali). Lo scorso 6 ottobre era stata la regione Veneto a chiedere di assegnare meno peso al Rdc nella ripartizione della prima tranche, con il sostegno di altre regioni del Nord. In assenza di un’intesa tra le regioni sui criteri di riparto delle risorse, l’avvio del programma Gol sarebbe rimasto bloccato, o comunque si sarebbe dovuti andare alla votazione che avrebbero provocato divisioni tra i Governatori. «Abbiamo valorizzato un visione diversa dei servizi per il lavoro - ha commentato l’assessore Elena Donazzan (Veneto) -. C’è stata una critica forte al Rdc, che ha accomunato tutte le regioni guidate dal centro destra, e si è affermato il principio della misurazione dei risultati».

Sulla stessa lunghezza d’onda, la collega della Lombardia, Melania Rizzoli: «Siamo contenti di aver ottenuto la rassicurazione già nel testo del decreto che i riparti successivi tengano conto degli effettivi bisogni delle Regioni che sempre più dovranno fare i conti con il mismatch tra domanda e offerta di lavoro e con la capacità di riattivare anche i disoccupati non beneficiari di politiche passive. Restiamo però preoccupati per i tempi di definizione e di implementazione degli aspetti operativi a partire dal sistema informativo da usare per l’individuazione del profiling e del relativo percorso personalizzato a cui potrà accedere il beneficiario di Gol».

In base al decreto corretto ieri in sede tecnica, le regioni e province autonome si impegnano a raggiungere il primo step degli obiettivi di Gol entro il 2022; ed assicurano anche che i percettori di ammortizzatori sociali e di sostegno al reddito per cui sia prevista la condizionalità, siano attivati entro quattro mesi dall’avvio della fruizione della prestazione economica. Le autonomie assicurano inoltre che verrà data priorità agli interventi, inclusi quelli che prevedono formazione, in favore delle persone più vulnerabili identificate quali donne, disoccupati di lunga durata, persone con disabilità, giovani con meno di 30 anni di età, lavoratori con almeno 55 anni.

Nel decreto è prevista anche la nascita di una cabina di Regia, partecipata da Lavoro, Anpal, Regioni, per l’attuazione e il monitoraggio di Gol, valutando gli interventi e le attività realizzate in termini di efficacia ed efficienza, anche in rapporto ai target e milestone fissati.

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