Previdenza

Ape sociale più accessibile Salgono a 23 le mansioni gravose

di Antonello Orlando

La sperimentazione dell’Ape sociale sarà prorogata per un altro anno e i suoi requisiti saranno modificati per raggiungere una platea più estesa. Il disegno di legge di Bilancio 2022, all’articolo 25, prevede alcune modifiche relative all’anticipo pensionistico a carico dello Stato pensato per accompagnare fino alll’assegno di vecchiaia alcune categorie di lavoratori più svantaggiati.

Gli iscritti a qualsiasi gestione Inps potranno richiedere, con scadenze dal 31 marzo al 30 novembre 2022, tale indennità a condizione di cessare il rapporto di lavoro e maturare entro il 2022 almeno 63 anni di età e un requisito variabile fra 30 e 36 anni di contributi (in base alla categoria tutelata in cui si rientra), cumulabili tra tutte le gestioni Inps. Viene confermato lo sconto per le lavoratrici madri che vedranno tale requisito ridursi di un anno per ciascun figlio fino a un massimo di due anni. Resta immutato il valore dell’indennità, pari alla pensione maturata fino al momento dell’accesso all’Ape, ma non superiore a 1.500 euro mensili lordi, erogato per 12 e non 13 rate (a differenza delle vere pensioni).

Le novità sostanziali riguardano due dei quattro requisiti soggettivi necessari per l’'indennità: per i lavoratori disoccupati sarà sempre richiesto di avere perso involontariamente il proprio posto di lavoro e di avere fruito integralmente della indennità di disoccupazione, senza però più l’ulteriore requisito di aver trascorso almeno tre mesi di inoccupazione dopo avere esaurito la Naspi.

L’ulteriore novità riguarda la categoria degli addetti a lavori gravosi. In seguito alla relazione prodotta dalla Commissione incardinata da anni per lo studio delle nuove mansioni gravose, l’allegato 2 al disegno di manovra sostituisce le 15 categorie oggi previste (da ultimo aggiornate dal Dm 5 febbraio 2018) un nuovo elenco di 23 mansioni, che includono, ad esempio, operatori per la cura estetica, addetti alla trasformazione di legno e carta.

Il nuovo censimento delle mansioni gravose non appare modificare le relative modalità di certificazione, legate non solo ai moduli con firma del datore di lavoro (AP116), ma soprattutto alla classificazione Istat che oltre in una voce in uniemens viene verificata dalle sedi Inps nelle originarie comunicazioni ai centri per l’impiego, spesso remote nel tempo e non correttamente formulate.

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