Previdenza

Un fondo per l’assegno ai lavoratori di Pmi in crisi

di M.Pri.

Un fondo del valore di 550 milioni per favorire l’uscita anticipata dei lavoratori delle imprese in crisi. È quanto prevede l’articolo 24 del Ddl di Bilancio, demandando a un decreto dei ministeri dello Sviluppo economico, dell’Economia e del Lavoro criteri, modalità e procedure di erogazione dei soldi disponibili, che sono suddivisi in 150 milioni di euro per il 2022 e 200 milioni per ognuno del 2023 e 2024.

Il Ddl non fornisce ulteriori indicazioni sulle modalità di impiego e tanto meno la relazione illustrativa e quella tecnica. Il testo parla di «uscita anticipata dal lavoro, su base convenzionale, dei lavoratori dipendenti di piccole e medie imprese in crisi, che abbiano raggiunto un’età anagrafica di almeno 62 anni». Attualmente gli strumenti che offrono uno scivolo previdenziale di almeno cinque anni (per arrivare ai 67 anni della pensione di vecchiaia) sono il contratto di espansione, l’isopensione e gli assegni erogati dai fondi di solidarietà, i cui oneri potrebbero essere in parte coperti dal fondo di nuova costituzione. Oppure potrebbe essere attivato un ammortizzatore sociale con durata extra.

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