Adempimenti

Politiche attive, ripartiti 880 milioni tra Regioni e Province autonome

di Gianni Bocchieri

È stato pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» del 27 dicembre il decreto ministeriale di adozione del programma nazionale per la garanzia di occupabilità dei lavoratori (Gol), previsto quale obiettivo dal Pnrr per la riforma delle politiche attive del lavoro (Pal) e della formazione (Missione M5, Componente C1, Intervento 1.1).

Entro i 60 giorni dalla pubblicazione del Dm dovrà completarsi anche il prossimo passo delle Regioni e delle Province autonome, che dovranno adottare i loro piani da inviare all'Anpal per la valutazione di coerenza con il programma nazionale. A sua volta, l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro dovrà esprimersi entro i successivi 30 giorni dal ricevimento della bozza del piano territoriale.

Con questo Dm, per la prima applicazione di Gol alle Regioni e alle Province autonome vengono assegnati 880 milioni, ovvero la quota del 20% del totale delle risorse attribuite dal Pnrr all’intervento sulle politiche attive del lavoro e formazione. Indicato nella tabella 1 dell’allegato B dello stesso decreto, il riparto delle risorse a ciascuna Regione e Provincia autonoma è stato fatto sulla base di cinque indicatori che riflettono principalmente le situazioni di crisi, di disoccupazione e di fruizione del reddito di cittadinanza nei diversi territori, secondo i dati di Inps, Anpal e Istat.

Le quote regionali sono distribuite solo in minima parte sulla base dei lavoratori occupati. Tuttavia, lo stesso Dm prevede che i successivi riparti di risorse saranno fatti ogni anno dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, previa intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni e Province autonome, sulla base del numero dei beneficiari del programma Gol presi in carico in ciascuna Regione e Provincia autonoma e dell’avanzamento della spesa per gli obiettivi fissati per ciascuna Regione e Provincia autonoma nella Tabella 2 dell’allegato B dello stesso decreto.

Sostanzialmente sono solo due gli obiettivi che dovranno raggiungersi nei diversi territori e riguardano il numero di beneficiari del programma e la relativa quota parte di essi coinvolti in attività formativa. L’ulteriore obiettivo assegnato è relativo ai percorsi formativi, che per una quota parte dovranno riguardare il rafforzamento delle competenze digitali.

Ai fini dei riparti successivi, non costituiscono invece obiettivo qualificante il numero degli effettivi avviamenti al lavoro come esiti dei percorsi di politica attiva previsti dal programma Gol.

Innestandosi sul sistema vigente dei servizi all’impiego e delle politiche attive, il Dm prevede che gli interventi in favore dei percettori di ammortizzatori sociali e di sostegno al reddito, a cui si applicano le previste regole di condizionalità per il loro mantenimento, siano attivate dalle Regioni e dalle Province autonome entro quattro mesi dalla maturazione del diritto alla prestazione economica.

È inoltre previsto che sia data priorità agli interventi in favore di donne, disoccupati di lunga durata, persone con disabilità giovani con meno di 30 anni di età, lavoratori con almeno 55 anni. Questa priorità di accesso al programma è giustificata dal fatto che la missione del Pnrr cui si dà attuazione richiede che almeno il 75% del totale di tre milioni di beneficiari del programma entro il termine del 2025 sia costituito dalle categorie di lavoratori più vulnerabili.

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