Previdenza

L’indennità può sommarsi ai rimborsi del Fisco

di Cristiano Dell’Oste

Il bonus da 200 euro incrocia i rimborsi fiscali del modello 730. Per i più rapidi tra i lavoratori dipendenti, l’effetto si sommerà nella busta paga di luglio; per gli altri, invece, l’eventuale accredito fiscale arriverà con lo stipendio di uno dei mesi successivi.

L’incertezza sui tempi è legata al calendario dilatato della dichiarazione precompilata 2022: complici le proroghe per la cessione dei bonus casa, infatti, quest’anno le Entrate metteranno online il modello solo lunedì prossimo, il 23 maggio (l’anno scorso era stato pubblicato il 10 maggio, comunque più avanti di qualche giorno rispetto al termine ordinario del 30 aprile). Di fatto, si restringe la finestra temporale entro cui va inviata la dichiarazione dei redditi per poter ottenere l’eventuale rimborso già nella busta paga di luglio. Molto dipende dai tempi di elaborazione dei cedolini da parte dei singoli datori di lavoro, ma un riferimento può essere indicato intorno a metà giugno.

Considerando che le Entrate permetteranno di modificare e inviare il modello 730 qualche giorno dopo averlo pubblicato – la data esatta non è ancora stata resa nota – è evidente che bisognerà farsi trovare pronti con tutti i documenti. I Caf e i professionisti, in realtà, hanno già iniziato a incontrare i clienti e procederanno con l’invio massivo appena il Fisco aprirà i canali telematici. Il problema, se mai, si porrà per i contribuenti che sceglieranno il fai-da-te, ed è evidente che la situazione più semplice sarà quella di chi può accettare il modello senza modifiche, perché tutte le spese rilevanti sono già state comunicate da soggetti terzi (banche per i mutui, istituzioni scolastiche, farmacie e così via).

Nel 2021 il modello 730 è stato utilizzato da 22,6 milioni di persone fisiche, il 55% del totale. Tra di loro ci sono anche i contribuenti “senza sostituto d’imposta”, cioè coloro che hanno interrotto il rapporto di lavoro dipendente e si sono visti accreditare il rimborso dalle Entrate.

Mentre chi è a credito ha tutto l’interesse ad accelerare, per gli altri il fattore tempo gioca al contrario. Chi è a debito, cioè, potrebbe guardare alla scadenza per l’invio del 730, che anche quest’anno scade il 30 settembre. Va detto, però, che ritardando l’invio si riduce il numero di mensilità su cui rateizzare l’eventuale imposta a debito.

Per i pensionati il discorso è simile ai dipendenti, con l’avvertenza che il decreto Aiuti punta a far arrivare loro il bonus di 200 euro nella pensione di luglio, mentre per i rimborsi fiscali del 730 l’orizzonte è – come sempre – il cedolino di agosto o settembre.

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