Ricalcolo della pensione per vigili del fuoco e dirigenti del Corpo forestale

Nei confronti del personale operativo del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco e del disciolto Corpo Forestale dello Stato, cessato dal servizio con oltre 20 anni di anzianità utile ai fini previdenziali e che al 31 dicembre 1995 vantava un’anzianità inferiore a 18 anni, la quota di pensione retributiva deve essere calcolata con il riconoscimento dell'aliquota di rendimento del 2,44% per il numero degli anni di anzianità contributiva maturati alla predetta data.

Così si è espresso l'Inps con la circolare 68/2022, in relazione anche ai più recenti orientamenti della Corte dei conti, che estende a queste categorie di lavoratori quanto già previsto per il comparto difesa e figure equiparate, in applicazione dell'articolo 61 del Dpr 1092/1973. Tale disciplina non si applica a chi vanti un'anzianità contributiva pari o superiore a 18 anni alla data del 31 dicembre 1995.

Il meccanismo di calcolo consiste nell'applicare alla base pensionabile, per ogni anno di anzianità contributiva fino al 31 dicembre 1995, la percentuale del 2,44%, ottenendo così la quota retributiva della pensione mista. La base pensionabile è rapportata all'ultima retribuzione, incrementata da assegni e indennità previsti come utili a pensione da disposizioni di legge.

Rispetto alle categorie indicate dei Vigili del fuoco o del personale dell'ex Corpo forestale, l'Inps procederà al riesame d'ufficio dei trattamenti pensionistici del personale interessato compresi anche i casi di ricorso giudiziale in corso. Provvederà poi al pagamento dei ratei arretrati dovuti a seguito della riliquidazione nonché degli interessi legali e/o della rivalutazione monetaria, nei limiti della prescrizione quinquennale, da calcolarsi a ritroso dalla data della riliquidazione, fermi restando gli effetti di eventuali atti interruttivi anteriori. Anche i casi sottoposti a ricorso amministrativo pressi gli uffici dell'Inps saranno oggetto di riliquidazione dei trattamenti.