Previdenza

Integrazione del reddito di cittadinanza con l’assegno unico: diritto agli arretrati

di Pietro Gremigni

L'Inps procederà al riconoscimento degli importi relativi alle mensilità arretrate di integrazione del reddito di cittadinanza (Rdc) con l'assegno unico con decorrenza dal mese di marzo 2022, non trovando più applicazione la scadenza del 30 giugno inizialmente prevista. Così si è espresso l'Inps con il messaggio 2537/2022 del 22 giugno.

Il Dlgs 230/2021 prevede la corresponsione d'ufficio dell'assegno unico a favore dei figli, in favore dei nuclei familiari percettori di reddito di cittadinanza (Rdc).L'erogazione dell'integrazione è fatta d'ufficio nei predetti casi, salvo quelle situazioni i cui dati non sono in possesso dell'Inps oppure non sono disponibili nelle banche dati.

In tali situazioni occorre presentare all'Inps il modello "Rdc–Com/Au". L'acquisizione di tale modello da parte dell'Inps è funzionale alla conoscenza di dati che diversamente non sarebbero disponibili. Ciò comporta che il modello va sempre presentato per ottenere l'integrazione del Rdc con l'assegno unico ma non deve essere trasmesso entro il prossimo 30 giugno 2022 per ottenere il riconoscimento degli arretrati dal mese di marzo scorso.

Il termine del 30 giugno di ciascun anno è previsto in generale per gli aventi diritto dell'assegno unico che intendono percepire gli arretrati a fare data dal mese di marzo dell'anno stesso. Il superamento del ternine non consente di ottenere gli arretrati.Dal momento che il diritto all'integrazione Rdc/Au è già costituito in ragione del presupposto normativo della percezione del Rdc da parte del nucleo familiare, non trova applicazione il predetto termine del 30 giugno ai soli fini dell'integrazione del Rdc.

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