Previdenza

Dalle buste paga di luglio le nuove aliquote per la Cassa

L’Inps ha fornito le istruzioni per applicare le misure della legge di Bilancio

di Enzo De Fusco

Dal mese di competenza luglio 2022 scatta l’adeguamento delle aliquote contributive dovute all’Inps a seguito della riforma degli ammortizzatori sociali, in vigore dal 1° gennaio 2022. Relativamente ai mesi da gennaio a giugno, le aziende avranno tempo fino al mese di competenza settembre 2022 per corrispondere gli arretrati. È questa la tabella di marcia stabilita dall’Inps con la circolare 76/2022 del 30 giugno successivamente integrata con il messaggio 2637/2022 diffuso il 1° luglio.

L’articolo 1, commi da 191 a 220, della legge 234/2021 ha riformato la normativa in materia di ammortizzatori sociali contenuta nel Dlgs 148/2015. Per quanto concerne il pagamento dei contributi, che interessa particolarmente i datori di lavoro, l’Inps in questi mesi ha svolto un complesso lavoro di ricognizione delle tante peculiarità dell’inquadramento previdenziale che si sono stratificate nel tempo in funzione di una pluralità di leggi. Questa ricognizione porta oggi, per le imprese appartenenti ai settori non industriali, a pagare dal 1° gennaio 2022, un onere aggiuntivo rispetto al passato a copertura della tutela degli ammortizzatori sociali.

Un primo adempimento riguarda l’assegnazione dei codici di autorizzazione. Per i datori di lavoro che occupano mediamente più di 15 dipendenti che operano con più posizioni contributive sul territorio nazionale, il requisito occupazionale per accedere alla tutela degli ammortizzatori si ottiene computando i lavoratori denunciati su più matricole. In questo caso, le aziende dovranno richiedere all’Inps l’attribuzione del codice di autorizzazione «3Y» che, dal periodo di competenza luglio 2022, assume il nuovo significato di «azienda che opera su più posizioni tenuta al versamento del contributo Cigs». La richiesta dovrà essere effettuata entro il mese successivo a quello nel quale si perfeziona il predetto requisito occupazionale.

Anche le aziende che operano in ambito Fis su più matricole dovranno richiedere il rilascio dei nuovi codici di autorizzazione denominati «0G», «0W», «9E» individuati, rispettivamente, per le aziende con più di cinque dipendenti e fino a 15, per quelle con più di 15 dipendenti e per le imprese commerciali (inclusa logistica), agenzia di viaggio e turismo, operatore turistico con più di 50 dipendenti.

In attesa del rilascio del codice di autorizzazione, la direzione centrale dell’Inps ha attribuito d’ufficio il codice «0J». I tre nuovi codici riferiti al Fis saranno validi solo per il 2022, in considerazione del diverso contributo previdenziale previsto per questo anno.

Dal periodo di competenza gennaio 2023, sempre d’ufficio saranno eliminati dalle posizioni contributive attive e sarà attribuito il codice «9N», che assumerà il nuovo significato di «azienda che opera su più posizioni con forza aziendale più 5 dipendenti tenuta al contributo Fis».

L’Inps ricorda che rientrano nel campo di applicazione del Fis anche le aziende industriali a capitale interamente pubblico, in quanto escluse dalla disciplina della Cigo e della Cigs, ove non rientranti nel campo di applicazione di fondi di solidarietà.

Le nuove disposizioni entrano in vigore dal mese di competenza di luglio, dal momento che molte aziende hanno già chiuso le paghe di giugno. Quindi da luglio imprese e consulenti dovranno adeguare le aliquote di versamento.

Al contrario, per gli arretrati, il messaggio 2673/2022 spiega che il datore di lavoro può versarli su una delle denunce uniemens relative a luglio, agosto o settembre utilizzando specifici codici causale appositamente individuati nel messaggio.

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