Previdenza

Verifiche reddituali sulle prestazioni del 2020 ai dipendenti pubblici

di Arturo Rossi

Via libera dell'Inps all'elaborazione della verifica reddituale delle prestazioni collegate al reddito corrisposte in via provvisoria nel 2020; ne ha dato notizia lo stesso istituto con messaggio 2931/2022.

I controlli delle situazioni reddituali degli aventi diritto alle prestazioni collegate al reddito della gestione dei dipendenti pubblici vengono effettuati utilizzando sia le informazioni trasmesse, per tali fini, dall’agenzia delle Entrate, sia i redditi da pensione memorizzati nel casellario centrale dei pensionati.

Il reddito da lavoro dipendente proveniente dall’agenzia delle Entrate è stato escluso dal computo dei redditi influenti quando è risultato di pari importo rispetto ad altri redditi già presenti sulla banca dati reddituale. Le verifiche sono state effettuate sulla base dei redditi diversi da pensione, relativi alle dichiarazioni 730/Cu/redditi 2020 (redditi 2019) e dei redditi presenti nel casellario centrale dei pensionati relativi agli anni 2019 e 2020.

Sono stati raffrontati i redditi presuntivi, sulla base dei quali sono state anticipate le prestazioni, con i redditi consuntivi sulla base dei quali consolidare il diritto e la misura della prestazione. È stata verificata anche la somma aggiuntiva, quattordicesima, relativa al 2020 e nel caso in cui, sulla base dei redditi esaminati, è risultato che sono stati corrisposti importi superiori a quelli spettanti, è stato impostato a livello centrale il recupero a partire dalla rata di dicembre 2022.

Lo stesso discorso è stato fatto per la verifica del diritto a pensione ai superstiti soggetti ai limiti di cumulabilità di cui alla legge 335/1995. A tal proposito, viene ricordato che la Corte costituzionale, con sentenza 162/2022 ha dichiarato l'illegittimità costituzionale del combinato disposto del terzo e quarto periodo dell'articolo 1, comma 41, della legge 335/1995 e della connessa tabella F, nella parte in cui, in caso di cumulo tra il trattamento pensionistico ai superstiti e i redditi aggiuntivi del beneficiario, non prevede che la decurtazione effettiva della pensione non possa essere operata in misura superiore alla concorrenza dei redditi stessi. La verifica reddituale effettuata ha tenuto conto di quest'ulteriore salvaguardia.

Il debito e le relative modalità di recupero vengono notificati agli interessati con comunicazione dedicata inviata a livello centrale, con raccomandata con ricevuta di ritorno.
Entro 30 giorni dalla notifica, il pensionato può contattare la sede di gestione della pensione e produrre ogni documentazione utile alla eventuale rettifica della situazione reddituale accertata dall'istituto.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©