Adempimenti

Ancora errori per il Durc interno dell’Inps

A oltre cinque mesi dall’avvio, il Durc interno dell’Inps non è ancora a regime. È il Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro a segnalare la permanenza di anomalie che complicano la vita alle aziende.

La più recente è costituita dalle rettifiche comparse in questi giorni nel cassetto previdenziale con scadenza al prossimo 14 novembre. Peccato però che le imprese non abbiano ricevuto il preavviso telematico che invita alla regolarizzazione in quindici giorni. Per quanto riguarda quest’ultimo termine, peraltro, nei mesi scorsi i consulenti hanno rilevato che nei mesi scorsi lo stesso non è stato calcolato utilizzando i normali canoni civilistici.

I datori di lavoro devono fare i conti anche con comunicazioni poco chiare. In particolare i preavvisi inviati nelle scorse settimane riguardanti i debiti da regolarizzare non precisavano che gli importi erano privi del calcolo delle sanzioni. Di conseguenza chi ha pagato solo l’importo contenuto nell’avviso si accorge ora che è ancora irregolare. Altro inconveniente riscontrato dai consulenti del lavoro riguarda i primi “semafori rossi con lucchetto” che sono scattati senza tener conto di eventuali dilazioni amministrative. A questo riguardo con il messaggio 5192/2014 l’Inps ha poi precisato che la presentazione della domanda di rateazione sospende l’elaborazione del Durc fino alla definizione della richiesta, mentre se la stessa è già stata accolta il termine per l’elaborazione del Durc slitta alla scadenza per pagare la prima rata.

L’avvio del documento unico di regolarità contributiva era previsto per il 15 aprile ma era stato poi posticipato al 15 maggio proprio perché c’era un elevato pericolo di errate segnalazioni da parte dell’Inps a seguito del fatto che il sistema di notifica era in precedenza rimasto fermo per due anni a seguito dell’aggiornamento del sistema informatico. Nei mesi scorsi l’istituto di previdenza ha quindi dovuto gestire una grande quantità di arretrati.

Secondo i consulenti del lavoro ci sono gli estremi per rimandare ulteriormente gli effetti della procedura del Durc interno, almeno fino a quando il processo di reingegnerizzazione non sarà completato. Qualora un’azienda incappi del “semaforo Rosso” perde la possibilità di fruire di benefici normativi e contributivi.

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