Adempimenti

La nuova geografia amministrativa non scioglie il nodo della semplificazione

di Luigi Caiazza


Il decreto del ministro Poletti con le nuove articolazioni ministeriali del Lavoro, che entrerà in vigore il prossimo 22 gennaio, dovrebbe essere finalizzato, come auspicato dalle varie disposizioni di legge di questi ultimi anni, alla semplificazione ed alla trasparenza amministrativa. Cogliendo alcuni passaggi, con particolare riferimento agli uffici periferici interregionali e territoriali, non sembra si realizzino tali finalità.


Un primo problema sorge, infatti, a proposito dell'articolo 17 del Dlgs 124/04, in relazione al quale è possibile ricorrere al Comitato regionale per i rapporti di lavoro - costituito collegialmente presso ciascuna Direzione regionale del lavoro - avverso il verbale ispettivo che abbia ad oggetto la sussistenza o la qualificazione del rapporto di lavoro. È proprio la costituzione dei Comitati, data la non omogeneità tra gli uffici periferici del Ministero e quelli dell'Inps e dell'Inail, che sono ancora strutturati a livello regionale, ad evidenziare la necessità di un urgente ulteriore provvedimento che ne ridisciplini la formale e legittima costituzione non più a base regionale.


In sede territoriale, invece, non viene chiarito, per gli uffici che abbiano la doppia competenza, in caso di scritti difensivi e di richiesta audizione a seguito di contestazione di illeciti amministrativi, se la sede competente sarà quella della provincia “maggiore” della Dtl, ove presumibilmente sarà allocato l'ufficio legale e contenzioso, anche quella della provincia “satellite”, ove dovrebbe trasferirsi di volta in volta il funzionario addetto; salvo che lo spostamento non debba ricadere sul datore di lavoro, con buona pace dell' auspicata semplificazione alla quale si è fatto sopra cenno.

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