Adempimenti

Certificazioni uniche, bene la moratoria anche se con un comunicato stampa

di Gian Paolo Ranocchi

Il comunicato stampa dell'agenzia delle Entrate di ieri apre ad una moratoria senza sanzioni nell'invio delle Certificazioni Uniche 2015 che riguardano redditi non dichiarabili nel modello 730. E' certamente una presa di posizione apprezzabile perché la gestione delle certificazioni anche per i percettori con partita Iva entro il prossimo 9 marzo avrebbe causato seri disagi operativi o sostituti ed intermediari senza alcuna utilità pratica per il Fisco.
Esaurito il sospiro di sollievo, resta comunque l'amara constatazione di un sistema ancora una volta rimediato grazie ad un comunicato stampa che, si badi bene, supera il dato normativo visto che il comma 1 dell'articolo 2 del Dlgs 175/2014 prevede una sanzione di 100 euro per ogni certificazione omessa o tardiva, a prescindere dalla natura del reddito certificato. E anche se va riconosciuto che questa volta l'annuncio è arrivato quasi un mese prima della scadenza dei termini e non all'ultimo secondo, com'è stato consuetudine in casi del genere in passato, resta il rammarico di chi nel corso di queste settimane si è adoperato per recuperare e lavorare dati in vista di una scadenza che ora scopre non esistere più nei termini enunciati dalla legge. Tempo e risorse umane ed economiche, che avrebbero potuto essere impiegate per altre e ben più fruttuose attività.
L'opera, però, non conclusa.
Da mesi viene evidenziato che la nuova CU e il modello 770 sono sostanzialmente una doppione degli stessi dati. Dato che perfino lo Statuto del contribuente (articolo 6, comma 4) afferma che al contribuente non possono in ogni caso essere richieste informazioni già in possesso dell'Amministrazione finanziaria, auspichiamo che anche a questa situazione che poco si coniuga con il termine “semplificazioni” venga posto rimedio in tempi rapidi, possibilmente non grazie ad un comunicato stampa.

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