Rapporti di lavoro

Nuovi modelli per l’ingresso di stranieri altamente qualificati

di Virginio Villanova

Per gli ingressi di lavoratori stranieri altamente qualificati, i ministeri del Lavoro e dell'Interno varano una serie di nuovi modelli e colgono l'occasione per ribadire le procedure da seguire nel caso concreto, con la circolare congiunta del 14 luglio 2016.
Gli ingressi al di fuori delle quote annuali sono disciplinati dall'articolo 27 del testo unico sull'immigrazione. La platea è composta da categorie diversificate di lavoratori, tutti accomunati da un'elevata specializzazione o da una situazione che si allontana da quella ordinaria.

La scelta fatta dai dicasteri parte da un'amara considerazione, fondata sul fatto che,con il passare del tempo, gli uffici tendono a determinare delle proprie procedure a volte distaccandosi da quelle che sono le indicazioni originarie. E questo è proprio uno dei pregi di questa circolare: fornire indicazioni uniformi su di una materia complessa e variegata.
La documentazione, quasi sempre prodotta all'estero, deve essere autenticata presso le sedi diplomatiche italiane nel Paese straniero. A tal fine nella circolare, la documentazione da autenticare è contrassegnata da un asterisco. I documenti devono essere prodotti in originale. Per i rinnovi successivi, è possibile presentare un'autocertificazione che faccia riferimento a quanto già in possesso della pubblica amministrazione.

Le categorie principali d'ingresso riguardano i distacchi per lo svolgimento di contratti d'appalto, i dirigenti e il personale altamente qualificato, gli infermieri professionali, i traduttori e gli interpreti fino ad arrivare ai giovani “alla pari” o ai domestici che hanno già in corso un contratto all'estero o ai titolari di carta blu.

In alcuni casi, come per i dirigenti e per il personale altamente qualificato, è possibile l'assunzione diretta da parte dell'impresa italiana dopo un periodo di distacco. La stessa possibilità è prevista per gli infermieri professionali. In tutti i casi in cui non è prevista l'assunzione diretta, deve essere comunque garantito il rispetto degli accordi di sicurezza sociale, che impegnano l'Italia e il Paese estero a collaborare in materia previdenziale e assicurativa. In questa ipotesi è possibile proseguire il versamento dei contributi anche nel Paese di provenienza. Negli altri casi, oltre a garantire una retribuzione non inferiore a quella prevista dai contratti collettivi nazionali di categoria, è indispensabile procedere anche al versamento dei contributi previdenziali presso l'Inps.

Per i lavoratori dipendenti da persone fisiche o giuridiche residenti nell'Unione europea non è richiesta alcuna autorizzazione, ma è necessario solo l'invio di una comunicazione allo Sportello unico al fine di poter distaccare il dipendente extracomunitario in Italia.
Da ultimo alla circolare sono allegati una serie di modelli, da utilizzare per le proroghe delle autorizzazione per i lavoratori che hanno terminato il periodo di permanenza in Italia.

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