Adempimenti

L’adesione può pesare sul rilascio del Durc

di Giuseppe Maccarone

Richiedere la rottamazione delle cartelle esattoriali può produrre ricadute sul rilascio del Durc. Lo fa presente il consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro che, sul punto, ha inviato una lettera all’ad di Equitalia e al direttore generale dell’Inps.

Il problema si pone essenzialmente per coloro che hanno un debito nei confronti degli istituti previdenziali che può, legittimamente, entrare nella definizione agevolata prevista dal Dl 193/2016. L’insolvenza nei riguardi di un ente di previdenza e assistenza, confluito in una cartella esattoriale, può essere oggetto di una richiesta di rateazione. Tale iniziativa (e la conseguente regolarità nel pagamento delle rate), permette al debitore di riacquisire la correntezza contributiva che gli consente di ottenere il Durc. La richiesta di rottamazione della cartella, postula una risposta dell’agente della riscossione che può arrivare entro il 31 maggio 2017.

Nel frattempo, persistendo la situazione debitoria e non essendo previsto alcun correttivo, al debitore è precluso l’ottenimento del Durc e anche la possibilità di ricorrere al pagamento rateale con ripristino della situazione. Paradossalmente, fanno notare i consulenti del lavoro, coloro che hanno già avviato una rateazione e decidono di “rottamare” (sospendendo i pagamenti delle rate), sono avvantaggiati visto che, per le dilazioni concesse dal 22 ottobre 2015, la rateazione decade nel caso di mancato versamento di cinque rate (otto, per i piani approvati prima). Per chi si trova in tale circostanza, il tempo di attesa della risposta dell’agente, non inficia il rilascio del Durc. Forse, volendo rottamare, andrebbe valutata, l’opportunità di una preventiva richiesta di rateazione.

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