Mercoledì il «tavolo» fra Mef e professioni
Mercoledì alle 10 al ministero dell’Economia saranno ricevuti i professionisti per il primo incontro del tavolo sull’
«Non è comprensibile a livello giuridico quale sia il motivo della ricomprensione degli adempimenti in materia di lavoro tra gli oneri in materia di antiriciclaggio a carico dei professionisti», ha spiegato Calderone ieri al viceministro, che ha mostrato la massima attenzione al tema e alle motivazioni dei consulenti.
La nuova disciplina, contenuta nella bozza di decreto legislativo di recepimento della direttiva 849/2015/Ue, estende l’adeguata verifica del titolare effettivo agli adempimenti in materia di amministrazione del personale. «Ma questi adempimenti - ricorda Calderone - sono esplicitamente esclusi dall’articolo 12 del decreto legislativo 231/2007 e dallo stesso ministero dell’Economia nell’interpretazione della normativa vigente».
Di conseguenza, il Consiglio nazionale dei consulenti ha segnalato al viceministro che tale previsione «comporterebbe per i professionisti un aggravio di lavoro sproporzionato rispetto al condiviso obiettivo della lotta al riciclaggio del denaro sporco». Si tratterebbe, secondo la presidente, di nuovi oneri inutili. Dall’emissione della busta paga del lavoratore, infatti, prendono il via una serie di rapporti debitori con l’erario e gli istituti previdenziali competenti che rendono i flussi di denaro sempre tracciabili.