Adempimenti

A rischio l’assistenza dei Caf per l’Isee

di Matteo Prioschi

La Consulta nazionale dei Caf,associazione alla quale aderisce la quasi totalità dei centri di assistenza fiscale, «sta valutando la possibilità di sospendere il servizio di compilazione delle pratiche Isee a partire dai primi giorni di marzo», visto che l’Inps «continua a non dare soluzioni». «Se nei prossimi giorni non arriveranno le risposte attese dall’Inps e dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, l’assemblea dei soci della Consulta deciderà modalità e tempi dell’interruzione del servizio», si legge in una nota della stessa Consulta, in cui si avverte che sarebbero così a rischio i cittadini più deboli.

«Sono quasi due mesi che i Caf assicurano il servizio Isee a milioni di nuclei familiari, in assenza di un rapporto convenzionale con l’Inps; questa situazione sta determinando un preoccupante stato di incertezza nello svolgimento delle attività, che pone problemi di tenuta economica e finanziaria da parte dei Caf, privi della copertura assicurata dalla convenzione con l’Inps».

«Per senso di responsabilità e per rispetto nei confronti dei cittadini i Caf hanno mantenuto aperti i propri sportelli», prosegue la nota, in cui si afferma che nei primi 50 giorni del 2017 «sono state almeno 800mila le pratiche Dsu inviate dai Caf all’Inps, per ottenere la certificazione Isee, ma l’assenza di risposte da parte dell’ente di previdenza pone problemi di erogazione del servizio che richiedono rapide soluzioni».

L’anno scorso sono stati 5,5 milioni i nuclei familiari che hanno richiesto l’assistenza dei Caf per ottenere l’Isee, un numero in crescita del 20% rispetto al 2015. Con la riforma dell’indicatore della situazione economica equivalente, entrata in vigore proprio a inizio 2015, il percorso per ottenere l’indicatore parte dalla compilazione della dichiarazione sostituiva unica, in cui devono essere indicate molte informazioni riguardanti la composizione del nucleo familiare, i redditi e il patrimonio disponibile. Una volta compilato, il modulo viene inviato all’Inps che effettua un riscontro con i dati contenuti nelle sue banche dati e in quelle dell’agenzia delle Entrate ed entro due settimane lavorative elabora e consegna l’Isee al cittadino.

Il problema della convenzione tra Inps e Caf ultimamente si ripropone con una certa frequenza. Dopo la scadenza dell’accordo in vigore nel 2015, l’anno scorso la convenzione è stata prorogata due volte, a gennaio e a marzo. Poi a fine settembre i Caf avevano minacciato di sospendere l’attività sempre per la scadenza della convenzione e per il timore che fossero esauriti i fondi con cui vengono erogati i rimborsi ai centri per l’attività svolta. A metà ottobre era stata trovata una soluzione, che però ha concluso il suo effetto a fine 2016.

Oltre all’aspetto economico ce n’è uno concernente la privacy. Senza una convenzione valida, infatti, avevano sottolineato i rappresentanti della Consulta, i Caf non sono autorizzati a raccogliere i dati sensibili dei contribuenti e a trattarli per conto dell’Inps.

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    Luogo: Milano

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    Argomenti: Lavoro e previdenza