Adempimenti

Caf, assistenza Isee sospesa dal 15 maggio

di Matteo Prioschi

Dal 15 maggio i Caf sospenderanno il servizio di assistenza ai cittadini per la predisposizione della dichiarazione sostitutiva unica, il documento necessario per chiedere l’indicatore della situazione economica equivalente (Isee). La decisione è stata presa dalla Consulta nazionale dei Centri di assistenza fiscale a fronte del mancato rinnovo della convenzione con l’Inps che regola, dal punto di vista normativo ed economico, l’attività svolta dai Caf.

La convenzione è scaduta a fine 2016. Nonostante ciò, in questi mesi del 2017, si legge in un comunicato della Consulta, i Caf «hanno continuato a fornire assistenza ai cittadini nella predisposizione delle Dsu confidando nell’impegno, assunto a fine del 2016 da parte del ministero del Lavoro e dell’Inps, di trovare una soluzione tecnico/normativa che consentisse uno stanziamento adeguato per l’attività in modo da mantenere gratuito per i cittadini il costo della prestazione».

Nei primi tre mesi del 2017, sottolineano i Caf, sono stati più di 2,5 milioni i nuclei familiari che hanno ricevuto assistenza. Ogni pratica ha richiesto in media 30 minuti di lavoro, per un totale di 160mila giornate lavorative e un costo di oltre 50 milioni di euro per i Centri. Questi ultimi hanno dato disponibilità a sottoscrivere una nuova convenzione che, dal punto di vista economico, non copra interamente i costi, come del resto già avvenuto in passato. Tuttavia la proposta messa sul tavolo dall’Inps prevede un taglio del 30% degli importi riconosciuti l’anno scorso.

Ma oltre all’aspetto economico c’è quello normativo, in quanto operare senza una convenzione, crea problemi per quanto riguarda la gestione dei dati, degli adempimenti e delle responsabilità nei confronti dei cittadini e del Garante della privacy.

Il rinnovo della convenzione che regola l’assistenza dei Caf in materia di Isee è già stato nel recente passato soggetto a lunghe trattative e rinvii. A gennaio 2016 è stata prorogata una prima volta la convenzione del 2015, poi ulteriormente estesa a marzo e quindi scaduta a settembre, per essere poi sostituita. Tutto ciò a fronte di un’attività in crescita: per quest’anno si stima un numero complessivo di utenti di oltre 6,5 milioni di euro, con un aumento del 20% sul 2016.

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