Adempimenti

Partenza sprint per la precompilata

di Cristiano Dell’Oste e Marco Mobili

La dichiarazione dei redditi precompilata ha spento ieri la sua quarta candelina con un buon risultato di accessi nelle prime ore di apertura del canale online: 218mila, con un aumento del 45% rispetto all’edizione 2017. E con un obiettivo dichiarato: far crescere ancora il numero dei modelli  730 inviati direttamente dai contribuenti. L’operazione fai-da-te, nei piani di performance dell’Agenzia, fa rotta su 2,4 milioni di modelli trasmessi dai cittadini senza ricorrere a Caf e altri intermediari. Si tratta, in pratica, del 12% dei circa 20 milioni di modelli 730 presentati l’anno scorso. L’invio diretto è possibile anche per chi sceglie Redditi, ma per le caratteristiche di questo modello è destinato a restare marginale.

Il fattore trainante per il fai-da-te è il tasso di accettazione della precompilata no touch (senza modifiche), al 15% l’anno scorso. Tasso che, come hanno più volte sottolineato dalle Entrate, potrà crescere anche nel 2018 «solo grazie alla sempre maggiore completezza dei dati relativi agli oneri presenti nella dichiarazione e a un attento monitoraggio della qualità delle banche dati».

L’obiettivo di 2,4 milioni pare a portata di mano, se si considera che nel 2017 il fai-da-te è stato scelto da circa 2,3 milioni di contribuenti (a cui poi vanno aggiunti quanti hanno inviato da soli Redditi). Di fatto, il trend di crescita dell’invio diretto non si è mai fermato, anche se alla vigilia del debutto le aspettative ufficiali erano più alte, intorno ai 2,5-3 milioni. Ma, con tutta evidenza, ha pesato la complessità del sistema fiscale. Tant’è vero che in questi anni i modelli gestiti dai Caf non sono diminuiti più di tanto: se mai, la precompilata ha ridotto l’area di coloro che non presentano la dichiarazione, facendosi bastare la certificazione unica («Cu») del sostituto d’imposta.

In tanti ieri hanno comunque voluto subito fare conoscenza con la loro denuncia dei redditi: in 218mila hanno visionato i dati tra le 13, ora di apertura del canale di accesso da parte della Sogei (il partner tecnologico delle Entrate che gestisce in toto l’operazione) e le 18. Lo scorso anno, nello stesso arco temporale, i soggetti interessati furono circa 150mila.

La curiosità ha spinto i cittadini a verificare subito la correttezza delle informazioni. Come aveva sottolineato lo stesso direttore delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, nel corso di un’audizione parlamentare nel settembre scorso, i dati che presentanno ancora alcune criticità sono quelli relativi ai terreni e ai fabbricati, anche per i disallineamenti del database catastale, ma sarà interessante riscontrare anche i dati sulle locazioni brevi, al debutto quest’anno.

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