Adempimenti

Sconti contributivi alle aziende con verifica mensile dei requisiti

di Barbara Massara

Anticipare all’Inps la volontà di fruire di un’agevolazione sui contributi e chiedere la verifica della regolarità contributiva, mese per mese, per tutto il periodo di utilizzo del bonus. È la nuova chance messa a disposizione sul sito dell’Inps per le aziende e per i loro consulenti dal 9 luglio, con la «Dichiarazione preventiva di agevolazione» (Dpa). L’obiettivo è ridurre i casi in cui il beneficio viene disconosciuto ex post, con la richiesta alle aziende di restituire gli importi indebitamente fruiti per mancanza della regolarità contributiva.

Interrogare i sistemi Inps espone comunque le aziende al rischio di dover mensilmente scoprire l’esistenza di irregolarità di anni precedenti, che le procedure automatizzate riportano a galla, con conseguente emissione di un invito a regolarizzare. È bene dunque mettere in conto i riflessi che la nuova procedura può avere sul piano delle verifiche.

Come funziona

Il nuovo strumento è stato illustrato dall’Inps nel messaggio 2648 del 2 luglio, dove è stato presentato come un accessorio della recente procedura del Durc online.

Non si tratta di un nuovo obbligo, ma solo di uno strumento, all’interno dell'applicativo DiResCo, che le aziende possono liberamente decidere di usare per conoscere in anticipo, rispetto alle tempistiche ordinarie dell’Istituto, l’esito della verifica della regolarità contributiva, e quindi avere da subito conoscenza del proprio diritto a fruire dei benefici contributivi dichiarati attraverso il flusso Uniemens ( i principali casi di contratti agevolati sono riportati a fianco).

La necessità di inserire questo ulteriore canale di verifica, oltre al classico Durc (con cui si integra, condividendone gli archivi), è discesa dal fatto che alcune aziende si sono trovate, molti mesi dopo quello di fruizione dell’agevolazione contributiva, nella condizione di vedersela disconosciuta da note di rettifica emesse in base all’articolo 1, comma 1175 della legge 296/2006, cioè per mancanza della regolarità contributiva.

Ora la nuova funzionalità dovrebbe fare in modo che la verifica della regolarità contributiva diventi contestuale alla fruizione del beneficio, mettendo così le aziende nella condizione di conoscere con maggiore tempestività le eventuali irregolarità e poterle così più facilmente correggere. Il nuovo sistema, se l’operatività coinciderà con la sua logica, dovrebbe consentire di ridurre la gestione dei recuperi degli indebiti benefici fruiti.

Come si fa la domanda

L’uso del nuovo strumento è molto semplice: basta inserire la matricola sulla quale risulta il beneficio contributivo, e il numero dei mesi di fruizione (per il quale si chiede all’Inps di interrogare mensilmente gli archivi del Durc online). In questo modo, partendo dalla matricola aziendale inserita, l’Inps allarga il controllo (e il conseguente esito) a tutte le matricole collegate al codice fiscale dell’azienda, che riporta nella Dpa elaborata.

Quest’ultima dovrà essere inviata dall’azienda o dall’intermediario non oltre il giorno precedente la scadenza del versamento contributivo del mese (la domanda per agosto deve essere presentata entro il 15 settembre).

Dopo l’inoltro della domanda, il sistema in automatico la suddivide in tante domande mensili (quanti sono i mesi indicati nella Dpa presentata), per ciascuna delle quali l’Istituto dovrà mensilmente comunicare il relativo esito.

Pertanto, il datore di lavoro non dovrà rinnovare la domanda per ciascun mese, ma solo alla scadenza del periodo indicato nella Dpa (in occasione del quale l’Inps invierà un messaggio di warning, per sollecitare l’inoltro di una nuova Dpa). A questo punto, secondo il messaggio Inps 2648/2018, l’applicativo interrogherà in modo automatico la piattaforma Durc online (per tutti i mesi indicati nel modulo), e registrerà mensilmente gli esiti in calce alle singole domande mensili archiviate nell’interno della funzionalità Di.res.co.

Leggi per quali agevolazioni si può usare la Dpa

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