Adempimenti

Dall’ex Alcoa ai rider, le nuove norme a tutela del lavoro

di Carmine Fotina e Matteo Prioschi

Ci sono le norme sui «rider» e quelle per alcune crisi aziendali che negli ultimi mesi hanno messo a dura prova il ministero dello Sviluppo economico: il Dl firmato dal Capo dello Stato va oltre il caso Ilva.

Nel provvedimento figurano le misure per l’emergenza occupazionale dell’ex Alcoa, nell’ambito di uno stanziamento di 3,5 milioni per le aree di crisi industriale complessa in Sardegna; della Blutec di Termini Imerese (ex Fiat) con 30 milioni; dell’area di crisi di Isernia (1 milione). Per sbloccare finalmente il rilancio dell’ex Alcoa, passata alla svizzera SiderAlloys, si potrà attingere inoltre al Fondo per ridurre i prezzi dell’energia nelle aree dove è prevista la chiusura delle centrali a carbone, attingendo a una parte dei proventi delle aste delle quote di emissione di gas serra una volta superato il valore di 1 miliardo di euro: fino a 100 milioni per il 2020 e 150 milioni a decorrere dal 2021.

Viene poi circoscritto, rispetto alle bozze iniziali, l’articolo che potenzia l’unità di gestione delle crisi del ministero dello Sviluppo economico. Sono previsti fino a 12 funzionari in più (e non più «fino a 20»). La copertura è solo triennale (180mila euro per il 2019 e 540mila euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021). Esce dall’ultima bozza la creazione di un Osservatorio con la collaborazione delle camere di commercio.

Confermata anche la dote di 16,9 milioni in due anni sulla decontribuzione per i contratti di solidarietà della Whirlpool nel sito di Napoli. La multinazionale americana tuttavia ha già dichiarato di ritenere insufficiente questo intervento per mantenere aperta la fabbrica campana per produrre lavatrici.

Per quanto i «rider», il testo in pubblicazione prevede che i fattorini su due ruote (perché vengono incluse non solo le biciclette ma anche i ciclomotori come mezzi di trasporto) vengano considerati lavoratori parasubordinati, come previsto dall’articolo 2, comma 1, del decreto legislativo 81/2015 (Jobs act).

Pur rimanendo autonomi, come già stabilito da alcune sentenze, vengono tutelati dal punto di vista retributivo e della sicurezza sul lavoro. Il compenso, infatti, dovrà essere parametrato alle consegne effettuate (ma in misura non prevalente) e alle ore lavorate purché per ogni ora il rider accetti almeno una chiamata. Le modalità concrete di attuazione di questa indicazione di massima potranno inoltre essere declinate tramite i contratti collettivi. I ciclofattorini potranno beneficiare della copertura Inail contro infortuni sul lavoro e le malattie professionali e l’azienda che utilizza la piattaforma dovrà anche applicare quanto previsto nel Testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

In base alle ultime bozze del testo, queste disposizioni valgono per i lavoratori che effettuano consegne tramite piattaforme “anche digitali” e la relazione illustrativa spiega che non digitale è, per esempio, un sistema di smistamento delle chiamate telefoniche. Le disposizioni su retribuzioni e sicurezza dovrebbero decorrere sei mesi dopo l’entrata in vigore della legge di conversione del decreto legge.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©