Adempimenti

Redditi delle persone fisiche


Possibile intervenire sul terzo scaglione Irpef
Gli ultimi interventi sulle imposte sui redditi delle persone fisiche sono stati caratterizzati dalla frammentazione dell'Irpef in più modelli “flat”, in parte realizzati, come l'ampliamento del regime forfettario e il varo – dal 2020 – del nuovo regime per le persone fisiche in partita Iva con ricavi/compensi annui tra 65.001 e 100mila euro.

In un'ottica di riduzione della pressione fiscale sulla classe media, si potrebbe intervenire sul terzo scaglione Irpef (da 28.001 a 55mila euro), riducendo la corrispondente aliquota del 38%, più elevata di ben 11 punti rispetto a quella dello scaglione precedente. Ad esempio, posto che ogni intervento necessita delle corrispondenti coperture, portare l'aliquota del 27% fino a 55mila euro (ovvero assorbire integralmente il terzo scaglione) costerebbe circa 10 miliardi, più o meno quanto previsto per la flat tax familiare; mentre ridurre l'aliquota del quarto scaglione dal 41% al 35% costerebbe circa 1,3 miliardi, in linea con quanto stanziato a regime per la tassazione separata delle partite Iva con ricavi/compensi fino a 100mila euro. (Andrea Dili)

Troppa burocrazia per i forfettari
I forfettari sono esonerati dalla tenuta delle scritture contabili, anche se devono conservare i documenti emessi e quelli ricevuti. Di fatto, però, le fatture emesse dai forfettari vengono registrate in un apposito programma di contabilità, al fine di agevolare il calcolo del reddito imponibile da assoggettare all'imposta sostitutiva del 15% (o del 5% per le nuove attività). Questo reddito imponibile, infatti, è pari all'ammontare dei ricavi e dei compensi percepiti, moltiplicato per un coefficiente di redditività, che varia a seconda del codice dell'attività. I forfettari, poi, sono esclusi anche dall'applicazione degli Isa. Ciònonostante, devono riportare specifiche informazioni sull'attività svolta, simili a quelle richieste dagli Isa. Un adempimento che vanifica l'esonero dalla tenuta delle contabilità. I professionisti forfettari devono indicare, addirittura, i costi sostenuti per le spese telefoniche, per l'energia elettrica e per i carburanti.

Si auspica che queste informazioni non vengano più richieste, in quanto comportano, di fatto, la reintroduzione della tenuta della contabilità anche per i costi. (Luca De Stefani)


Accesso al regime da semplificare
La causa di esclusione dal regime forfettario per la partecipazione in Srl pone problemi interpretativi.

La causa di esclusione dal regime forfettario relativa alla partecipazione in Srl dovrebbe essere soppressa. Anche il richiamo alla partecipazione indiretta pone problemi interpretativi di non poco conto. I casi che possono generare un abuso delle disposizioni agevolative sono in realtà pochi. Si deve considerare che i requisiti di accesso al regime forfettario dal prossimo anno riguardano i soggetti con ricavi fino a 100mila euro e quindi una semplificazione è necessaria. (Gian Paolo Tosoni)


Premi di produttività anche nel pubblico
Revisione e ottimizzazione degli incentivi fiscali per le famiglie e ampliamento del welfare aziendale e dei premi di produttività a sostegno dei lavoratori e familiari.

Potrebbe essere valutata l'opportunità di rivedere i vari incentivi legandoli a una unica misura agevolativa, superando cosi alcune criticità (si pensi agli incapienti in caso di detrazioni per i figli a carico) e semplificandone la fruizione (si pensi all'assegno al nucleo familiare, e quello alla nascita, nonché ai contributi per nidi/baby sitting). Sul fronte degli incentivi dedicati a lavoratori e familiari vi potrebbe essere un potenziamento del welfare aziendale con estensione dei benefici fiscali previsti per i premi di produttività anche per i dipendenti del settore pubblico, rimasto finora escluso dalla misura agevolativa. Gli incentivi potrebbero riguardare anche l'ampliamento dei benefit detassati, includendovi anche i sussidi concessi dal datore di lavoro per l'acquisto di beni o servizi di qualsiasi tipo a favore delle famiglie e per esigenze personali o difficoltà economica occasionale del lavoratore. (Gabriele Sepio)

Decontribuzione fino a 25mila euro
Negli ultimi anni si è spesso parlato di ridurre il costo del lavoro. Nessuno mai ha parlato di agevolare le nuove assunzioni in maniera totale, nel senso di esonerare, magari fino ad un limite annuo di 25mila euro per ogni nuova assunzione, i datori di lavoro dal pagamento dei contributi e i dipendenti dal pagamento delle imposte.

Possono essere previste agevolazioni a favore dei datori di lavoro privati ed agli enti pubblici che, in dicei anni, incrementano il numero dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato. Le agevolazioni, fino al limite annuo di 25mila euro di emolumenti per ogni nuova assunzione, potrebbero esonerare dal pagamento di qualsiasi contributo previdenziale e assistenziale, nonché da qualsiasi pagamento di imposte in relazione alle somme corrisposte ai dipendenti. (Tonino Morina)

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