Adempimenti

Restituzione degli Anf a carico del lavoratore

di Matteo Prioschi

Se un datore di lavoro dovesse pagare a un dipendente part time assegni nucleo familiare non spettanti in quanto già erogati da un’altra azienda, la restituzione degli importi non dovuti sarà chiesta al lavoratore. Questa una delle indicazioni emerse in un incontro che si è svolto tra i rappresentanti del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro e i rappresentanti della direzione generale dell’istituto di previdenza.

Tra fine settembre e inizio ottobre Inps attiverà la piattaforma che consentirà agli intermediari di inserire le domande di assegno nucleo familiare per conto dei dipendenti delle sole aziende in delega.

L’attività potrà essere svolta previo rilascio da parte del lavoratore di una delega specifica, che dovrà essere sottoscritta anche dagli altri componenti del nucleo familiare titolari di reddito. Il datore di lavoro non dovrà fornire altre deleghe all’intermediario, ma dovrà conservare e controllare la documentazione fornita dal dipendente.

Per quanto riguarda la procedura già operativa, a breve l’Inps attiverà un sistema di notifica tramite mail o Pec sulla disponibilità/invio del file Xml per le richieste massive e, in seguito, ci sarà anche la notifica automatica a fronte di variazione dell’importo dell’assegno.

I consulenti e l’Inps hanno affrontato inoltre il tema della riduzione dell’orario di lavoro, per decisione dell’azienda o del dipendente, e della corresponsione dei contributi che, in base alla legge, non possono comunque scendere sotto il minimo contrattuale. Secondo l’Inps se l’aspettativa non retribuita o il permesso sono chiesti dal datore di lavoro, la contribuzione è sempre dovuta e, in caso contrario, a fronte di una ispezione, scatterebbe la diffida accertativa per la parte retributiva; se la richiesta, debitamente motivata e documentata, arriva dal dipendente, viene considerata genuina e la contribuzione non è dovuta.

Su questo aspetto il Consiglio nazionale ha perplessità rispetto alla posizione Inps in quanto ci possono essere dei parametri che, in caso di verifica, potrebbero indicare la non genuinità della richiesta del lavoratore; ad esempio, se l’astensione dall’attività coincide con un calo di fatturato o se le richieste sono elevate in rapporto alle dimensioni dell’azienda. Inoltre non va trascurata l’eventuale previsione del contratto collettivo applicato su durata massima e motivazioni che giustificano l’aspettativa.

Infine dovrebbe sbloccarsi l’erogazione del Bonus assunzioni Sud, dato che Anpal e Inps si sono detti disponibili a utilizzare le risorse residue (circa 88 milioni di euro) riservate alle assunzioni effettuate nel primo quadrimestre dell’anno, per soddisfare le domande riferite agli altri mesi, il cui budget è già esaurito.

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