Adempimenti

Cuneo fiscale, premiata la fascia dei 26mila euro

di Giorgio Pogliotti e Claudio Tucci

Prendiamo il caso di un lavoratore con un reddito mensile lordo di 2.050 euro, pari a 26.650 euro l’anno: con la rimodulazione degli 80 euro del bonus Renzi il prossimo anno, a partire da luglio, avrà un vantaggio fiscale in busta paga di 79,52 euro netti mensili.

È questa la soglia di reddito che più beneficerà del taglio del cuneo fiscale allo studio del governo che, nell’ipotesi più accreditata dai tecnici del Mef e del ministero del Lavoro, si estenderà sotto forma di detrazione Irpef fino a 35mila euro di reddito, oltre dunque l’attuale soglia di 26.600 euro fissata dal Dl 66 del 2014. Nel 2021 lo stesso lavoratore riceverà 159,05 euro in più netti al mese; in questo caso, però, con decorrenza da gennaio, considerando che le risorse messe a disposizione raddoppieranno, passando dai quasi 3 miliardi (2020) a circa 5,5 miliardi (2021). All’opposto, per tutti coloro che hanno la retribuzione mensile fino a 1.850 euro lordi- cioè con redditi fino a 24.050 euro annui -il vantaggio fiscale sarà pari a zero, ma questi lavoratori continueranno comunque a beneficiare del bonus di 80 euro.

Secondo le simulazioni elaborate per il Sole 24 ore dallo studio De Fusco & Partners, con la nuova misura il vantaggio fiscale parte in maniera extra light per i lavoratori con retribuzioni mensili fino a 1.900 euro (pari a 24.700 euro annui): avranno sia nel 2020 che nel 2021, ogni mese 4 euro netti in più in busta paga rispetto ad oggi (conservando il bonus Renzi pari per loro a 76 euro). «La scelta dell’Esecutivo sembra essersi spostata dalla platea tradizionalmente tutelata fino a 26mila euro di reddito, a quella fino a 35mila - spiega Enzo De Fusco, consulente del lavoro-. Oramai la fascia fino a 26mila euro paga imposte che non superano il 7-8%, per effetto delle detrazioni e del bonus Renzi. Se si fosse concentrata l’operazione di taglio del cuneo su questa fascia di redditi, ci sarebbe stato un azzeramento dell’Irpef fino a 16-17mila euro di imponibile. Si è dunque privilegiata la fascia immediatamente successiva. La ratio dell’intervento è quella di rendere progressiva la riduzione del cuneo favorendo le fasce di redditi medio alti».

Gli incapienti, almeno per il momento, sembrano esclusi dall’operazione riservata solo ai redditi superiori a 8mila euro, anche perchè questa platea è già in larga parte intercettata da altre forme di assistenza come il reddito di cittadinanza. Dopo il picco massimo che interessa i redditi di 26.650 euro, il vantaggio fiscale si assottiglia gradualmente fino a ridursi al minimo per 34.450 euro di reddito, dove l’interessato avrà 5,24 euro netti in più al mese nel 2020 che diventano 10,48 nel 2021. «Con le risorse aggiuntive molto probabilmente si avrà un vantaggio ulteriore anche per la platea attuale degli 80 euro – spiega l’econoista Pd, Marco Leonardi –. Certo la trasformazione del bonus Renzi in detrazione pone dei problemi per chi non ha capienza. Ma questo non esclude che anche la platea attuale degli 80 euro possa ricevere dei vantaggi ulteriori dalla manovra del governo».

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