Adempimenti

Infortuni sul lavoro, Orlando annuncia 2.100 nuovi ispettori

di Giorgio Pogliotti

Sono in arrivo circa 2.100 ispettori del lavoro - tra i posti previsti nei concorsi già banditi nel 2019 ma bloccati dall’emergenza Covid e gli organici previsti dal Pnrr -, in aggiunta agli attuali 4.500, per potenziare i controlli nelle aziende e garantire il rispetto delle norme sulla sicurezza.

Lo ha annunciato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, in videocollegamento ieri mattina insieme al ministro della Salute, Roberto Speranza con i leader di Cgil, Cisl e Uil che hanno lanciato l’allarme su «un’emergenza nazionale» dopo gli ultimi drammatici incidenti mortali sul lavoro, tra cui emblematico è il caso di Luana D’Orazio, la giovane di 22 anni morta schiaccata da un macchinario tessile lo scorso 3 maggio. Il ministro Orlando intende intervenire sui vertici dell’Ispettorato nazionale del lavoro, ha spiegato ai sindacati di aver chiesto al Csm di disporre la messa in fuori ruolo di Bruno Giordano, magistrato del massimario della Cassazione, che vuole nominare capo dell’Inl.

Tra le criticità del sistema di controlli, Orlando ha indicato la fragilità degli organismi preposti alle politiche di programmazione e coordinamento, sia a livello nazionale che a livello decentrato. L’impegno del ministro è di rafforzare la cabina di regia prevista dal Testo unico «entrata in azione a corrente alternata in base a fatti di cronaca», e di «effettuare una ricognizione sugli organici delle Asl» preposti ai controlli che «hanno subito con il tempo un forte assottigliamento».

Sul fronte sindacale il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ha proposto le definizione di un «accordo per la sicurezza» tra governo e parti sociali, che poggia sulle assunzioni mirate nei servizi pubblici per garantire più prevenzione, ispezioni e controlli, condizionando le risorse del Pnrr destinate alle imprese e alle aziende al rispetto dei contratti e di tutte le norme su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, fino ad arrivare ad una vera e propria patente a punti. «Bisogna fermare questa strage silenziosa che ogni anno porta via più di 1.200 persone -. ha aggiunto il numero uno della Cisl, Luigi Sbarra-. Solo nei primi tre mesi dell’anno parliamo di circa 200 morti per incidenti sul lavoro. Una cifra inaccettabile per un Paese civile. Dobbiamo fare una vasta e capillare campagna di sensibilizzazione nazionale, utilizzando tutti gli strumenti pubblici di informazione, richiamando le imprese ad una forte assunzione di responsabilità e le istituzioni ad un forte coordinamento». Ha definito «interlocutorio» l’incontro il leader della Uil, Pierapaolo Bombardieri, «dunque restiamo in attesa di risposte dal Governo. È necessaria una cabina di regia coordinata dalla presidenza del Consiglio».

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