Adempimenti

Alle nuove politiche attive 4,4 miliardi per ricollocare chi è senza lavoro

di Giorgio Pogliotti e Claudio Tucci

Con una dote di 4,4 miliardi il “piatto forte” del Pnrr sul fronte lavoristico è rappresentato dal rilancio delle politiche attive del lavoro e della formazione. Si parte dall’assegno di ricollocazione, reintrodotto anche per cassintegrati e disoccupati dalla legge di Bilancio 2021(ma non ancora operativo per queste categorie), per arrivare all’istituzione del programma nazionale Gol(Garanzia di occupabilità dei lavoratori), che prevede un sistema di presa in carico unico dei disoccupati e delle persone in transizione occupazionale (percettori di Rdc, Naspi, Cig).

Nel Pnrr si ridefiniscono gli strumenti di presa in carico dei disoccupati con politiche attive che, a partire dalla profilazione della persona, permettano la costruzione di percorsi personalizzati di riqualificazione delle competenze e di accompagnamento al lavoro. Contestualmente sarà adottato il “Piano Nazionale Nuove Competenze”, mediante la fissazione di standard di formazione per i disoccupati censiti dai centri per l’impiego, con il rafforzamento del sistema della formazione professionale, promuovendo una rete territoriale dei servizi di istruzione, formazione, lavoro anche con partenariati pubblico-privati. Un ruolo importante lo dovranno avere le agenzie per il lavoro, attraverso una nuova e innovativa relazione tra pubblico-privato.

Per i lavoratori occupati è inoltre previsto, a valere sulle risorse di React-Eu, 1 miliardo per il Fondo nuove competenze, introdotto dal precedente esecutivo Conte con una dotazione di oltre 700 milioni di euro, al fine di permettere alle aziende di rimodulare l’orario di lavoro e di favorire attività di formazione sulla base di specifici accordi collettivi con le organizzazioni sindacali. Con questo strumento, individuato il fabbisogno formativo per la specifica azienda, il settore o il territorio, si assicura l’aggiornamento professionale richiesto mettendo in capo alle risorse del Fondo il costo delle ore trascorse in formazione. Restano a carico delle imprese i costi della formazione (docenti e aule), per i quali è possibile il ricorso ai Fondi interprofessionali.

Il Fondo nuove competenze può essere attivato anche per aziende che utilizzano la cassa integrazione; quando i trattamenti sono volti a far fronte a ristrutturazioni o crisi strutturali, le attività di formazione promosse sono cruciali per accompagnare processi di ricollocazione della forza lavoro, ovvero aiutare la transizione verso nuova occupazione. Il piano complessivo del governo destina 600 milioni, inoltre, al rafforzamento dei centri per l’impiego, proseguendo un percorso avviato con risorse nazionali, finalizzato a rinnovare la rete nazionale dei servizi per il lavoro, migliorare l’integrazione dei sistemi informativi regionali con il sistema nazionale, aumentare la prossimità ai cittadini, anche sfruttando le nuove tecnologie, favorire l’integrazione con il sistema di istruzione e formazione anche attraverso la rete degli operatori privati. Dovranno essere assunti circa 11.600 operatori.

Il programma Gol, almeno nelle intenzioni del governo, vuole imparare dall’esperienza di questi anni, cercando di superare - con un approccio basato sulla definizione di livelli essenziali delle prestazioni - l’eccessiva eterogeneità dei servizi erogati a livello territoriale. Altri elementi su cui sarà necessario intervenire è la prossimità degli interventi e l’integrazione in rete dei servizi territoriali. Attenzione specifica sarà dedicata all’inserimento lavorativo delle persone con disabilità.

Le nuove politiche attive, così ridisegnate, dovranno integrarsi con il piano nazionale nuove competenze, che ha l’obiettivo di riorganizzare la formazione dei lavoratori in transizione e disoccupati, mediante il rafforzamento del sistema della formazione professionale e la definizione di livelli essenziali di qualità per le attività di upskilling e reskilling in favore dei beneficiari di strumenti di sostegno (Naspi e Dis-coll), del reddito di cittadinanza e dei lavoratori che godono di strumenti straordinari o in deroga di integrazione salariale (Cigs, cassa per cessazione attività, trattamenti in deroga nelle aree di crisi complessa). Il Piano integrerà anche altre iniziative in favore dei giovani - quale il rafforzamento del sistema duale (finanziato con 600 milioni) - e dei Neet, oltre che le azioni per le competenze degli adulti, a partire dalle persone con competenze molto basse.

È una corsa contro il tempo, considerando che il timing è piuttosto stringente: entro il quarto trimestre 2021, è prevista l’adozione di entrambi i programmi, Gol e piano nazionale nuove competenze.

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