Adempimenti

Pensioni, la dote del Fondo Pmi scende a 150 milioni nel 2022

di Marco Rogari

Si riduce di 50 milioni, scendendo da 200 a 150 milioni, la dote per il 2022 del nuovo Fondo per le uscite anticipate dei dipendenti delle Pmi in crisi. Che per il biennio successivo continuerà ad avere a disposizione altri 400 milioni. È questa la novità principale del capitolo pensioni inserita nella versione aggiornata del disegno di legge di bilancio, ma ancora priva della decisiva bollinatura della Ragioneria generale dello Stato. L’alleggerimento delle risorse ha immediatamente provocato malumori nella Lega, che ha fortemente voluto il Fondo. E che ieri, in extremis, ha cercato di spuntare il ripristino della dotazione finanziaria originaria.

Sempre il Carroccio, con il sottosegretario al Lavoro, Tiziana Nisini, ha manifestato comunque soddisfazione per la marcia indietro operata da Palazzo Chigi e Mef su Opzione donna, invocata nei giorni scorsi anche dal Pd e messa nero su bianco nel testo della manovra in circolazione ieri. Questo canale d’uscita per le lavoratrici è stato prorogato a tutto il 2022 con gli stessi requisiti attualmente in vigore: almeno 35 anni di contributi e 58 anni d’età (59 per le ”autonome”), senza attendere più i 60 anni come aveva originariamente ipotizzato il governo. Confermato l’arrivo di Quota 102 il prossimo anno (possibilità di uscita per tutti con almeno 64 anni e 38 di versamenti), in attesa che il tavolo sulla previdenza annunciato da Mario Draghi individui eventuali, nuovi interventi per il 2023. E confermato anche il prolungamento per altri 12 mesi dell’Ape sociale con un raggio d’azione più ampio, in cui rientrano ora 80 “codici” di lavori gravosi, sulla base delle indicazioni giunte dalla Commissione tecnica, presieduta da Cesare Damiano. Un raggio d’azione che potrebbe essere ulteriormente esteso durante la navigazione parlamentare della manovra. Che, tra l’altro, stanzia 1,6 miliardi fino al 2024 per il contratto d’espansione con il quale, anche in raccordo con la riforma degli ammortizzatori sociali, sono possibili accordi nelle aziende per uno “scivolo pensionistico” fino a 5 anni.

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