Rapporto con gli enti
L’assegno unico per i figli discrimina i cittadini Ue con il requisito-residenza
di Enrico Traversa
In tema di prestazioni familiari, l’articolo 3.d) del recente schema di decreto legislativo prevede fra i «requisiti soggettivi del richiedente» dell’assegno unico per figli a carico, la residenza in Italia «da almeno due anni anche non continuativi», a meno che il genitore «sia titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale». La condizione si aggiunge a un requisito di cittadinanza, cioè l’esigenza che il richiedente «sia cittadino italiano, ...
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