Adempimenti

Pressing della maggioranza per il taglio del cuneo fiscale

di Giorgio Pogliotti e Claudio Tucci

Sale il pressing della maggioranza per una più robusta operazione di taglio del cuneo fiscale e contributivo. Il sasso nello stagno è lanciato nella risoluzione di maggioranza sul Def, dove i partiti di governo hanno chiesto espressamente di «rafforzare il dialogo con le organizzazioni sindacali, datoriali e del lavoro autonomo, volto ad aumentare da una parte la produttività delle imprese e dall’altra a sostenere il lavoro promuovendo misure di sgravi fiscali o contributivi».

A premere, da giorni, su palazzo Chigi è il Pd, anche alla luce degli incontri avuti con le parti sociali: «Chiediamo - incalza la capogruppo Dem alla Camera, Debora Serracchiani - interventi urgenti che riguardino la protezione del potere d’acquisto dei salari e degli stipendi, sui quali riteniamo necessari più interventi che vadano dal taglio ulteriore del cuneo fiscale lato lavoratori alla detrazione degli aumenti contrattuali derivanti dai rinnovi contrattuali». Con l’ultima manovra, è prevista una riduzione dei contributi dello 0,8% a vantaggio dei lavoratori con redditi fino a 35mila euro. La misura, tuttavia, è sperimentale, e termina a dicembre. L’Esecutivo starebbe guardando a un intervento simile, sempre lato lavoratori, ipotizzando una dote iniziale di 1 miliardo.

Ma le forze di maggioranza chiedono di più. Anche il M5S, con l’ex premier, Giuseppe Conte, ha sollecitato «interventi di riduzione del cuneo fiscale che porterebbe ad aumentare i salari netti ma potrebbe servire anche a ridurre i costi delle aziende» che avrebbero il vantaggio di «non innescare alcuna spirale inflazionistica e di sostenere il potere d’acquisto dei lavoratori». Sul versante della Lega, la sottosegretaria al Lavoro, Tiziana Nisini, evidenzia come «va assicurata la continuità produttiva alle imprese, se si vuole garantire l’occupazione e un taglio del cuneo fiscale e contributivo servirebbe per dare ossigeno alle aziende e per fornire un sostegno ai lavoratori».

Il Governo sta ragionando della riduzione del cuneo fiscale, insieme alla detassazione degli aumenti contrattuali caldeggiata dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, nell’ambito del pacchetto di misure da portare al tavolo con le parti sociali che il premier Mario Draghi ha annunciato dopo Pasqua. Ieri lo stesso Orlando ha sottolineato che «lo stop temporaneo del presidente Draghi ha ritardato la tabella di marcia, ma l’incontro con le parti sociali ci sarà». Orlando ha anche confermato che «nei prossimi mesi saremo chiamati a reperire nuove risorse per far fronte alle difficoltà oggettive che le imprese si trovano ad affrontare in questa fase», ma il ministro ha posto una condizione, «bisogna mettere sul tavolo che queste nuove risorse devono essere in qualche modo vincolate ad un adeguamento dei salari ed al rinnovo dei contratti scaduti».

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