Adempimenti

Ora correre sull’attuazione: servono 19 provvedimenti

di Claudio Tucci

Il via libera finale alla riforma degli Istituti tecnologici superiori (Its) rappresenta solo il primo tempo, fondamentale per rilanciare questa seconda gamba, più professionalizzante di formazione terziaria non accademica. C’è infatti tutto un “secondo tempo” dell’intervento da completare che annovera 19 provvedimenti attuativi, di cui 17 decreti.

Si tratta di provvedimenti molto delicati, come ad esempio quello sulla revisione delle aree tecnologiche (ferme al 2008); un aggiornamento che, nei fatti, rappresenta la prima occasione per “aggiornare” gli Istituti tecnologici superiori, collegandoli meglio ai sistemi industriali, valorizzando, ad esempio, anche la chimica accanto alle scienze della vita, e gli ambiti meccatronici più legati all’automazione e all’Ict, come per la cybersecurity su cui il Pnrr punta molto. Il settore delle Tlc, ad esempio, ha sottolineato Laura di Raimondo, direttore Asstel, ritiene questo passaggio «fondamentale per costruire quelle figure professionali, oggi mancanti, in grado di spingere la digitalizzazione dell’Italia. In particolare, il comparto auspica attenzione sul versante della cybersecurity, settore chiave per ogni politica di espansione digitale delle imprese, e per la sicurezza degli stessi utenti di servizi innovativi».

Fondamentale è anche il decreto interministeriale che dovrà definire i criteri sulla base dei quali, in sede di accreditamento, è possibile autorizzare un Its Academy a fare riferimento a più di un’area tecnologica (in deroga alla condizione di 1 percorso ad area). Sarà invece un provvedimento dell’agenzia delle Entrate a dettagliare le modalità di fruizione del credito d’imposta sui finanziamenti privati agli Its del 30%, che sale al 60% nelle province a più elevata disoccupazione (e delle altre agevolazioni previste dalla legge). Particolarmente delicato è anche il raccordo con le università: qui il decreto interministeriale dovrà dettagliare criteri generali e modalità delle “passerelle” tra percorsi formativi Its e lauree a orientamento professionale (e viceversa). Lo stesso decreto dovrà inoltre stabilire i criteri generali per il riconoscimento dei crediti formativi validi ai fini del tirocinio.

Sull’attuazione dei 19 provvedimenti attuativi si dovrà quindi correre; e soprattutto fare bene. «Si tratta di un lavoro impegnativo che dobbiamo svolgere molto rapidamente per non perdere alcuna possibilità di raggiungere l’obiettivo posto dallo stesso Pnrr - ha ammesso la titolare per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini -. Per questa ragione, con il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, abbiamo incontrato più volte la commissione Istruzione della Conferenza delle Regioni con cui abbiamo deciso di istituire un tavolo tematico». Conferma Claudio Di Berardino, l’assessore della regione Lazio e coordinatore della Commissione Istruzione, Università e Ricerca della Conferenza delle Regioni, Claudio Di Berardino: «Ora tutti al lavoro per i decreti attuativi per i quali le Regioni, come concordato con i ministri Bianchi e Gelmini, sono pronte ad avviare un tavolo comune di lavoro anche per dare forza agli Its inseriti nelle programmazioni regionali».

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