Il datore di lavoro deve dichiarare se ha un legame parentale o di affinità con il dipendente
Con il modulo "Iscrizione Azienda" il datore di lavoro dichiara se con i lavoratori assunti sussiste anche un legame di coniugio, di parentela o di affinità.
L'Inps, con il messaggio 2819/2022, ha reso noto che, in fase di prima iscrizione, il datore di lavoro dovrà dichiarare se tra i lavoratori assunti siano presenti soggetti ai quali lo stesso è legato da rapporti di coniugio, di parentela entro il terzo grado o di affinità entro il secondo grado; in caso di risposta affermativa, dovrà inserire nell'apposito campo il codice fiscale del lavoratore e scegliere nel menu a tendina il tipo di relazione che lo lega al dipendente.
Questo perché, nell'ipotesi di prestazioni di lavoro tra parenti e affini conviventi, in virtù del vincolo che lega i soggetti coinvolti (datore di lavoro e dipendenti) e della relativa comunione di interessi, la prestazione lavorativa si presume a titolo gratuito ed è, pertanto, necessario verificare l'eventuale sussistenza dei requisiti della subordinazione.
Al riguardo, l'Inps comunica che il modulo "iscrizione azienda" è stato implementato con il campo "dichiarazione di parentela". La dichiarazione viene richiesta nelle ipotesi in cui nell'istanza di iscrizione venga selezionata una delle seguenti forme giuridiche: azienda agricola, impresa familiare, impresa individuale, persona fisica, proprietario di fabbricato, società di fatto, società in accomandita semplice, società in nome collettivo, società semplice, studio.
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