Lavoro autonomo occasionale

Il lavoro autonomo occasionale è caratterizzato dall’esercizio di un’attività lavorativa in maniera realmente autonoma e non continuativa (è occasionale ciò che non si ripete). Il confine tra le attività occasionali e quelle continuative è molto incerto e va valutato caso per caso. Esiste l’obbligo contributivo (anche per più rapporti occasionali svolti durante l’anno) presso la Gestione Separata dell’Inps al superamento della soglia complessiva annua di 5.000 euro. Vi sono poi, ai sensi dell’articolo 61, comma 2, del D.Lgs. n. 276/2003, le collaborazioni coordinate e continuative occasionali, intendendosi per tali i rapporti di durata complessiva non superiore a 30 giorni nel corso dell'anno solare ovvero, nell'ambito dei servizi di cura e assistenza alla persona, non superiore a 240 ore, con lo stesso committente, salvo che il compenso complessivamente percepito nel medesimo anno solare sia superiore a 5.000 euro. Infine, vi è il lavoro accessorio ex art. 70 D.Lgs. n. 276/2003: in base a tale norma, per prestazioni di lavoro accessorio si intendono le attività lavorative che non danno luogo, con riferimento alla totalità dei committenti, a compensi superiori a 5.050 euro nel 2014. Fermo il limite complessivo di 5.050 euro, nei confronti dei committenti imprenditori commerciali o professionisti, le attività lavorative di cui sopra possono essere svolte a favore di ciascun singolo committente per compensi non superiori a 2.020 euro, rivalutati annualmente. Per gli anni 2013 e 2014, prestazioni di lavoro accessorio possono essere altresì rese, in tutti i settori produttivi, compresi gli enti locali, nel limite massimo di 3.000 euro di corrispettivo per anno solare, da percettori di prestazioni integrative del salario o di sostegno al reddito.