L'esperto rispondeRapporti di lavoro

Uso improprio della malattia

di Alberto Bosco

La domanda

Un' azienda agricola nel mese di novembre ha fatto lavorare poche ore i propri operai a tempo determinato sia per mancanza di lavoro che per ragioni di carattere climatico. L'azienda ha ricevuto così da parte di molti di questi operai a tempo determinato certificati di malattia. Oltre alla visita fiscale che comunque sarebbe a pagamento per l'azienda questa può contestare la malattia in altro modo? Tipo può richiedere al dottore la diagnosi della malattia? Se si, come? Chiaramente questo potrebbe essere anche un deterrente per il medico stesso.

Come indicato dalla Fondazione Studi del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del lavoro nel Parere 19 marzo 2012, n. 10, il datore di lavoro non può eseguire personalmente, o attraverso medici di sua fiducia, accertamenti sullo stato di salute del dipendente; egli conserva, però, la facoltà di controllo sull'idoneità fisica e sull'infermità del dipendente avvalendosi di enti pubblici ed enti specializzati di diritto pubblico. In tale importante documento si precisa che il certificato medico di malattia può essere contestato dal datore di lavoro che abbia motivo di ritenere insussistente la denunciata malattia del lavoratore (Cass. 10 maggio 2000, n. 6010; Trib. Milano, 16 settembre 1998. In particolare, il datore può domandare al giudice, in un procedimento di accertamento, la verifica dell'attendibilità della certificazione prodotta dal lavoratore, anche se non ha richiesto una visita di controllo (Cass. 27 dicembre 1997, n. 13056). Non si tratta certamente di una procedura breve né economica, ragion per cui appare opportuno anzitutto attivare subito i controlli domiciliari per il tramite dell’Inps: Non è invece consentito chiedere al dottore la diagnosi, in quanto si tratta di un dato riservato che per la legge sulla privacy è vietato conoscere; peraltro anche al medico è fatto obbligo di non dichiarare a terzi le condizioni di salute dei propri pazienti, le malattie con effetti invalidanti, e la natura di stati patologici in atto, che rendono necessarie ai fini terapeutici delle giornate di riposo e conseguenti assenze dal lavoro.

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