Rapporti di lavoro

Istituita la piattaforma Ue di contrasto al lavoro sommerso

di Andrea Costa

Con la Decisione (Ue) 2016/344 del Parlamento europeo e del Consiglio del 9 marzo 2016 è stata istituita la piattaforma europea per il rafforzamento della cooperazione volta a prevenire, scoraggiare e combattere il lavoro non dichiarato, ovvero a promuoverne l'emersione. Si tratta di una decisione, dunque di un atto vincolante, obbligatorio in tutti i suoi elementi, la cui base giuridica è riconducibile agli articoli 151 e 153 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea.

La piattaforma è composta da un rappresentante nominato da ciascuno Stato membro, da un rappresentante della Commissione e da un massimo di quattro rappresentanti delle parti sociali intersettoriali a livello di Unione. Presieduta dal rappresentante della Commissione assistito da due copresidenti scelti tra i rappresentati e da un segretario fornito dalla Commissione europea, la piattaforma si riunisce almeno due volte l'anno e adotta le opportune decisioni in merito a programmi di lavoro biennali.

La costituzione di un nuovo meccanismo ufficiale nasce dall'esigenza di contrastare in maniera globale e maggiormente strutturata il lavoro non dichiarato, ovvero quelle attività retribuite lecite ma non dichiarate alle autorità pubbliche, migliorando le condizioni di lavoro, promuovendo l'integrazione nel mercato del lavoro e l'inclusione sociale, con particolare attenzione ai lavoratori più vulnerabili, quali donne, migranti e collaboratori domestici.

Si è infatti preso atto come le esperienze di cooperazione sin qui sperimentate – con il Comitato degli alti responsabili dell'ispettorato del lavoro (Slic) che esamina la problematica dal punto di vista della salute e della sicurezza sul lavoro, il Comitato di esperti sul distacco dei lavoratori, il Comitato per l'occupazione (Emco) che segue l'impatto sul lavoro sommerso delle politiche del lavoro, la Commissione amministrativa per il coordinamento della sicurezza sociale, il gruppo di lavoro sulla cooperazione amministrativa nel settore della tassazione diretta – abbiano affrontato il problema in maniera occasionale, limitata e settoriale, caratteristiche non sufficienti a una efficace ed efficiente lotta al sommerso.

La piattaforma, dunque, non si sovrappone all'attività di tali soggetti, ma vi si affiancherà, coinvolgendo ad ampio spettro i principali organismi di contrasto degli Stati membri, quali gli ispettori del lavoro, gli ispettori di sicurezza sociale, le autorità tributarie, ma anche le autorità di immigrazione, i servizi per l'impiego, le autorità doganali, la polizia, la procura, le parti sociali e le autorità responsabili dell'attuazione della politica comune dei trasporti.

L'obbligatorietà dell'adesione di tutti gli Stati membri è stata ritenuta fondamentale al fine di consentire una cooperazione regolare ed operativa, fermo restando che gli stessi Stati e le autorità competenti restano comunque responsabili per la scelta delle misure da adottare a livello nazionale per dare attuazione ai risultati delle attività della piattaforma.

Con tale provvedimento trova quindi conferma la volontà del legislatore comunitario di agire per l'emersione delle attività non dichiarate, anche mediante un efficace contrasto al lavoro autonomo fittizio, consentendo non solo il conseguimento degli obiettivi in materia di occupazione fissati dalla strategia Europa 2020 e l'incremento del gettito fiscale, ma, soprattutto, restituendo dignità al lavoratore e recuperando quella dimensione sociale che, citando il Mancini, a volte l'Europa sembrava aver smarrito.

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