Rapporti di lavoro

Mobilità in deroga prorogata per il 2016 nelle aree soggette a reindustrializzazione

di Antonio Carlo Scacco

Con decreto interministeriale n. 1600068 del 3 agosto scorso è stata disposta la proroga per tutto il corrente anno dell'accesso al trattamento di mobilità in deroga per i lavoratori che già ne beneficiavano in quanto titolari, prima del licenziamento, del trattamento di integrazione salariale ex articolo 4, comma 21, del decreto legge 510/1996: lo ricorda l'Inps nel messaggio 3561 diffuso il 6 settembre scorso.

Destinatari della proroga sono i lavoratori che hanno beneficiato del trattamento Cigs in deroga prima del licenziamento nelle aree sottoposte a reindustrializzazione e con riferimento a protocolli di intesa o intese di programma stipulati tra il Governo e Regioni/parti sociali e i cui nominativi, individuati dal Ministero con specifici decreti, sono riportati nel messaggio n. 33820 dell'11 giugno 1999. Come ribadito nella nota Minlav del 29 agosto scorso, si tratta di un sistema del tutto speciale di ammortizzatori sociali che si distingue rispetto al sistema generale delineato dal decreto interministeriale 1 agosto 2014, n. 83473, da ultimo integrato e modificato dall'articolo 1, comma 304, della legge di Stabilità per il 2016. Proprio in virtù di tale specialità non si applica, alla fattispecie in esame, il requisito massimo di tre anni di concessione della mobilità in deroga valido per il sistema ordinario (si ricorda comunque che il trattamento di mobilità in deroga non sarà più erogato dal 1° gennaio 2017 in quanto sostituito dalla Naspi, Nuova prestazione di assicurazione sociale per l'impiego).

Al finanziamento della proroga del trattamento saranno destinati euro 323.948,47 a carico del Fondo sociale per l'occupazione e formazione. Si ricorda che la misura della indennità, ai sensi dell'articolo 4 del decreto interministeriale, dal 1° gennaio 2016, subisce una riduzione del 40% e agli interessati spetta l'assegno al nucleo familiare, se in possesso dei requisiti, nonché l'accredito della contribuzione figurativa. Il rispetto della disponibilità finanziaria è affidato all'Inps, che sarà tenuto a controllare i flussi di spesa relativi alla erogazione delle prestazioni di e a darne pronta notizia al ministero del Lavoro.

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