Rapporti di lavoro

I professionisti in piazza per chiedere il ritorno alle tariffe

di Federica Micardi

Domani a Roma i professionisti scendono in piazza per l’equo compenso.

L’idea è nata da un comitato promotore di tre Ordini capitolini (avvocati, architetti, ingegneri), e dell’Ordine degli avvocati di Napoli. Il comitato si è costituito il 24 aprile e in pochi giorni l’idea di una manifestazione pubblica ha riscontrato un interesse superiore alle aspettative .

Fino ad ora hanno aderito tra 140 e 150 tra Ordini, Associazioni, enti e sindacati di diverse professioni . Certo se paragonati ai 2.726 Ordini territoriali sono una minoranza, ma per un progetto nato localmente l’aver ricevuto l’appoggio, anche solo formale da tutta Italia è un risultato insperato. I Consigli nazionali delle diverse professioni, stanno per lo più a guardare senza schierarsi. Fa eccezione la Fnovi, Federazione nazionale dei veterinari italiani, il cui presidente Gaetano Penocchio ha invitato i suoi iscritti a partecipare. «Abbiamo deciso di aderire perché la nostra categoria è esasperata - spiega - da una pubblica amministrazione che abbassa le nostre parcelle ricorrendo a forme contrattuali fantasiose e dai privati che si aspettano che il veterinario lavori per amore degli animali e quindi gratis». L’adesione è arrivata anche dalla Cao nazionale, che rappresenta i medici iscritti all’Albo degli odontoiatri.

La Rete delle professioni tecniche si è invece smarcata dall’iniziativa: «Stiamo lavorando da cinque anni sul tema dell’equo compenso - spiega il portavoce Armando Zambrano - e abbiamo di recente ottenuto importanti aperture; non ci sembrava opportune aderire». In effetti il Comitato unitario delle professioni e la Rete delle professioni tecniche il 3 maggio hanno incontrato il ministro del Lavoro Poletti proprio per parlare di compenso minimo per i professionisti. Intanto due giorni fa il Governo ha accolto l’Ordine del giorno al Ddl sul lavoro autonomo sull’equo compenso presentato dal presidente della Commissione lavoro del Senato Maurizio Sacconi.

La questione quindi esiste ed è molto sentita. A tal punto che nell’attesa che le rappresentanze di categoria facciano il loro lavoro di lobby la base sente la necessità di mobilitarsi. «Il primo messaggio che vogliamo far comprendere alla collettività - spiega il presidente dell’Ordine degli architetti di Roma Alessandro Ridolfi - è l’importanza, anche sul fronte della sicurezza, del servizio professionale di qualità». Ora messo a rischio. «L’eliminazione dei minimi nel 2006 e delle tariffe nel 2012 - racconta la presidente dell’Ordine degli ingegneri di Roma, Carla Cappiello - ha dato il via a una corsa al ribasso che porta al calo della qualità e, se non si inverte la rotta, al collasso del sistema». Un’eliminazione fatta per allinearsi all’Europa, dove però i minimi tariffari esistono e secondo la Corte Ue (C 532/15) sono anche legittimi.

Secondo Mauro Vaglio, presidente dell’Ordine degli avvocati capitolini, la manifestazione di domani apre a un nuovo scenario dove la politica deve dialogare con il territorio «cosa possibile - spiega Vaglio - per esempio attraverso una rappresentanza delle consulte delle professioni».

Giuseppe Lavra, presidente dell’Ordine dei medici di Roma (il più numeroso d’Europa), che ha aderito all’iniziativa sottolinea come «le intenzioni dietro le liberalizzazioni erano buone ma i risultati sono devastanti - e avverte - i pacchetti a prestazioni low cost nascondono o delle truffe o lo sfruttamento di professionisti precari».

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