Rapporti di lavoro

Con le agenzie occupazione sempre più stabile

di Claudio Tucci

I robusti incentivi all’occupazione stabile introdotti dal Jobs act sono terminati lo scorso dicembre. Nonostante ciò i somministrati a tempo indeterminato hanno continuato a registrare il segno più anche quest’anno, e a marzo, hanno superato quota 43mila (43.141 per l’esattezza), con un aumento del 13% nel confronto tendenziale, e dell’8,7% rispetto all’ultimo trimestre 2016.

Complessivamente, nei primi tre mesi del 2017, i lavoratori tramite Agenzia sono saliti del 18,5% (rispetto allo stesso periodo 2016), con un numero medio mensile pari a 392mila occupati. Nel solo mese di marzo i lavoratori in somministrazione - a tempo indeterminato e a termine - sono oltre 415mila: un dato che sfiora il valore più alto registrato a ottobre 2016 (416mila) e che rafforza il trend positivo del settore negli ultimi tre anni.

Le elaborazioni effettuate da Assolavoro DataLab, l’osservatorio dell’associazione nazionale delle Agenzie per il lavoro (Apl), diffuse ieri a Roma, nel corso dell’assemblea pubblica, alla presenza del ministro, Giuliano Poletti, confermano, anche nel 2017, la tendenza positiva nell’andamento dei rapporti stabili. Ciò, in parte, si spiega con il fatto che le Apl, nel corso degli anni, hanno “affinato” la loro mission, e oggi conoscono piuttosto “a fondo” le esigenze del mercato del lavoro di riferimento. Ma sono anche le stesse imprese che, sempre con maggior cognizione, individuano le agenzie private come veri e propri “partner” nella definizione (e realizzazione) delle proprie strategie occupazionali.

Certo, adesso le nuove tecnologie (a partire da automazione e digitalizzazione) e Industria 4.0 stanno profondamente - e velocemente - cambiando professioni e competenze. Una sfida che le Apl sono pronte ad affrontare: «Costituiremo appositi gruppi di lavoro tecnici per entrare nel merito delle questioni relative all’impatto delle nuove tecnologie sull’incontro tra domanda e offerta di figure professionali e per rispondere per tempo e come sistema alle esigenze emergenti», ha sottolineato il presidente di Assolavoro, Stefano Scabbio.

In quest’ottica, un ruolo cruciale lo ha la formazione, soprattutto per sviluppare nuove skills e ridurre la polarizzazione del mercato del lavoro, che si sta accentuando: «Occorre una formazione collegata al sistema delle imprese e con precisi obblighi di placement - ha aggiunto Scabbio -. Così è quella che pongono in essere le agenzie per il lavoro attraverso Forma.Temp e che solo nel 2016 ha coinvolto 230mila persone, confermandosi un modello riconosciuto e apprezzato in tutta Europa».

D’accordo il ministro Poletti: «L’innovazione necessita di un investimento specifico sulla formazione permanente. Qui, però, anche il governo ha fatto la sua parte, a cominciare dalla scuola e con il programma Crescere in digitale, nell’ambito di Garanzia giovani. Spero presto di vedere i risultati».

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