Aiuti per formazione e «placement»
Deducibilità integrale delle spese di formazione, servizi di “placement”, sostegno all’autoimprenditorialità. Nel pacchetto di novità del Jobs act degli autonomi (legge 81/2017) ci sono alcune norme che sembrano tagliate su misura per i professionisti più giovani.
Tra quelle subito in vigore, sul fronte fiscale si allarga il perimetro delle spese deducibili al 100%: fino a 10mila euro per corsi di aggiornamento professionale, master e convegni; fino a 5mila per orientamento e ricerca e sostegno all’autoimprenditorialità. Operative immediatamente anche le misure che aprono un paracadute più ampio nelle transazioni commerciali e contro i ritardi nei pagamenti. In questo caso l’invio del semplice “preavviso di parcella” è sufficiente per far scattare, dopo 30 giorni, il decorso automatico degli interessi di mora.
Altri interventi mirano alla costruzione di servizi di sostegno. Si prevede, al riguardo, l’obbligo per i centri per l’impiego e per gli organismi accreditati a operare nel mercato del lavoro di dotarsi, in ogni sede aperta al pubblico, di uno sportello ad hoc per il lavoro autonomo che raccolga le domande e le offerte di lavoro. È evidente, in questo caso, che per avere effetti concreti bisognerà aspettare.
Così come potrebbe richiedere del tempo anche la messa in pratica della norma che consente ai professionisti di partecipare a bandi e appalti pubblici per avere incarichi di consulenza o ricerca e di essere equiparati alle Pmi per l’accesso ai piani operativi regionali e nazionali a valere sui fondi strutturali europei. Su questo terreno la palla passa ora alle pubbliche amministrazioni, che dovranno recepire la norma nei singoli bandi.
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