Rapporti di lavoro

Caporalato da circoscrivere

di Roberto Iotti

Circoscrivere meglio gli ambiti di responsabilità delle imprese e ridurre i margini di discrezionalità nella valutazione dei cosi detti “indici di sfruttamento”. Giunta ai suoi primi nove mesi di applicazione, la legge 199 del 2016 - meglio conosciuta come legge contro il caporalato - sembra mostrare alcuni limiti che le parti datoriali chiedono di riformare. In particolare la Cia (Confederazione italiana agricoltori) ha elaborato alcune proposte, senza tuttavia intaccare l’asse portante della legge che punta a contrastare il fenomeno dello sfruttamento della manodopera nei campi, soprattutto durante le campagne di raccolta dei prodotti. «Voglio precisare - dice Dino Scanavino, presidente della Cia - che nel 2016 abbiamo sottoscritto il protocollo sperimentale contro il caporalato e lo sfruttamento del lavoro agricolo e stiamo sostenendo la sua attuazione nei territori individuati per la sperimentazione. Inoltre abbiamo introdotto, all’interno della nostra organizzazione, un codice etico che impone agli associati il rispetto delle norme sul lavoro, pena l’esclusione dalla base associativa. Non siamo quidi contro la legge 199. Anzi. Chiediamo invece una revisione là dove possono nascere ingiuste situazioni nei confronti degli imprenditori».

Con la consulenza del professor Franco Carinci, avvocato esperto in diritto amministrativo, la Cia ha elaborato una proposta correttiva al comma 1 numero 2, al comma 3 e al comma 3 numero 3 dell’articolo 603 bis del Codice penale. In particolare, la modifica al comma 1 (dopo la parola manodopera eliminare la parola “anche”) ha come obiettivo il «delimitare l’ambito di applicazione della norma penale - spiega l’avvocato Carinci - ai soli casi di utilizzo, assunzione e impiego di manodopera reclutata mediante l’attività di intermediazione illecita, connotata da sfruttamento e approfittamento dello stato di bisogno. In questo modo si escluderebbe la repressione penale di condotte poste in essere da datori di lavoro che assumono direttamente manodopera senza avvalersi dell’opera di intermediari».

La Confederazione agricoltori ha presentato le sue proposte nel corso di un incontro con i rappresentatnti territoriali e alla presenza dei ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, e del Guardasigilli, Andrea Orlando. Poletti si è detto «disponibile a valutare le proposte delle parti, anche se occorre una valutazione più lunga dell’applicazione del provvedimento». Il ministro Orlando ha detto di «essere convinto che la legge non spinge alla criminalizzazione e sarà comunque utile un monitoraggio sui risultati raggiunti».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©