Rapporti di lavoro

Escluse da tassazione le indennità per risarcimento danni derivanti da invalidità permanente o morte

di Cristian Valsiglio

L'articolo 51 del Tuir afferma in modo assai chiaro il principio secondo il quale tutto ciò che il datore di lavoro eroga al proprio dipendente in relazione al rapporto di lavoro, sia sotto forma di somma sia sotto forma di valore (fringe benefit), deve essere tassato.

Il reddito prodotto è classificato come reddito di lavoro dipendente, ossia di reddito prodotto da un lavoratore subordinato ai sensi dell'articolo 2094 del codice civile.

La predetta disposizione deve tuttavia essere coordinata con quanto disposto dall'articolo 6 del Tuir il quale, classificando le varie tipologie di reddito al comma 2, afferma che costituiscono redditi della stessa categoria di quelli sostituiti e/o perduti, indipendentemente dal titolo che determina l'erogazione:

- i proventi conseguiti in sostituzione di redditi, anche per effetto di cessione dei relativi crediti;

- le indennità conseguite, anche in forma assicurativa, a titolo di risarcimento di danni consistenti nella perdita di redditi, esclusi quelli dipendenti da invalidità permanente o da morte.

La norma, coerentemente all'intero impianto tributario, è volta ad affermare che qualsiasi compenso, per poter essere considerato reddito, deve aver prodotto una ricchezza in capo al soggetto (principio di capacità contributiva in base all’articolo 53 della Costituzione). Non è reddito, pertanto, ciò che è un puro risarcimento patrimoniale. A tale scopo si distingue tra:

- lucro cessante, il mancato guadagno al quale è riconosciuto l'appartenenza alla stessa categoria dei redditi sostituiti o perduti (articolo 6, comma 2, del Tuir);

- danno emergente, la ricostituzione del mero patrimonio, ossia il risarcimento volto a coprire la perdita economica e non a sostituire il reddito non realizzato.

A livello giuslavoristico correttamente si classifica sotto l'alveo del danno attuale il danno emergente, mentre nella categoria del danno futuro il lucro cessante.

Per chiarire meglio cosa si intende per danno emergente (esente), possono essere utili i seguenti esempi:

• perdita di opportunità di avanzamento di carriera del lavoratore (cosiddetta perdita di chance);

• danno dell'immagine e del prestigio del lavoratore, ad esempio per dequalificazione professionale;

• danno biologico ovvero la perdita che si è venuta a determinare nel patrimonio del soggetto danneggiato, inteso come danno all'integrità psicofisica di una persona, che è risarcibile anche se non incide sulla capacità di produrre reddito.

Escluse da tassazione, per specifica indicazione del comma 2 dell'articolo 6 del Tuir, sono le indennità conseguite, anche sotto forma assicurativa, a titolo di risarcimento di danni derivanti da invalidità permanente o da morte.

In quest'ultimo caso siamo di fronte a un'eccezione alle regole generali secondo cui il risarcimento di perdita di reddito costituisce reddito nella stessa categoria dei redditi che sostituisce e deve essere tassato secondo le regole della categoria cui è riconducibile.

La regola è generalizzata, ossia valida per tutte le categorie reddituali: le indennità in caso di morte e di invalidità permanente sono escluse da imposizione fiscale sia che riguardino lavoratori dipendenti, sia che si riferiscano ad altre persone fisiche (per esempio lavoratori autonomi).

Per tale motivo si deve ritenere che quanto indicato nell'articolo 6 al comma 2 del Tuir debba prevalere sulle disposizioni specifiche relative alla categoria dei redditi di lavoro dipendente e in particolare sugli articoli 51 (determinazione del reddito) e 17 (tassazione delle somme erogate in occasione della cessazione del rapporto di lavoro) del Tuir.

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